domenica 29 giugno 2008

"Idrea-Rocchetta, giù le mani dalla nostra acqua!" Boschetto festeggia l'annullamento delle concessioni delle sorgenti del Rio Fergia (prima parte)


Giornata di festa sabato 21 giugno 2008 per il piccolo paese di Boschetto, a cavallo tra i due comuni di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra. Motivo di celebrazione sono state le recenti sentenze del TAR dell’Umbria, le quali hanno bloccato la Delibera della Regione Umbria e l' autorizzazione ai lavori del Comune di Gualdo che permettevano alla Idrea Rocchetta di sfruttare le sorgenti del fiume Rio Fergia per l'imbottigliamento di acqua minerale. I festeggiamenti sono stati preceduti da un’assemblea pubblica cui hanno partecipato, tra gli altri, l’esponente di ATTAC Italia Marco Bersani, l’avvocato Valeria Tocchio, il sindaco di Nocera Umbra Donatello Tinti e il presidente del Comitato Rio Fergia Sauro Vitali.

Boschetto rappresenta sicuramente il caso più celebre delle vertenze territoriali attualmente in corso nella nostra regione e il Comitato per la difesa del Rio Fergia è riconosciuto come uno dei movimenti simbolo nell’opposizione alle decisioni assunte dal palazzo senza la consultazione popolare. Una vicenda su cui SocialMente Giovani si ripropone di tornare quanto prima, proprio per l’importanza che riveste nella lotta per la difesa dei beni comuni. In questo post, riassumeremo in particolare gli interventi di Marco Bersani e di Valeria Tocchio.

Marco Bersani, figura di spicco dell’associazione ATTAC Italia, è anche autore dell’interessante libro Acqua in movimento. Ripubblicizzare un bene comune in cui affronta le complesse problematiche concernenti le politiche di privatizzazione dell’acqua. Nel suo intervento a Boschetto, ha insistito molto sulla stretta correlazione che ci deve essere tra le necessità “particolari” dei singoli territori e il ripensamento di una politica globale che punti alla salvaguardia del bene collettivo.

Bersani ha evidenziato come la vicenda di Boschetto non sia rimasta confinata al solo ambito locale, ma abbia superato i confini regionali dando un contributo “psicologico” importante anche ad altre vertenze. L’esperienza del comitato Rio Fergia è stata presa come modello di riferimento anche da comunità di dimensioni ben maggiori a quella “boschettiana” e i successi ottenuti hanno dato coraggio a tutti coloro che si oppongono alle logiche di privatizzazione dei beni comuni.

Boschetto è la palese dimostrazione, secondo Bersani, dell’alto grado di avanzamento delle lotte territoriali. In un momento di grave crisi della democrazia, in cui spesso e volentieri è necessario ricorrere ai giudici per riaffermare “principi” che dovrebbero essere nel senso comune di tutti (come dimostra la recente sentenza sulla base militare di Vicenza, che di fatto ha riconosciuto che le decisioni collettive devono essere assunte consultando le popolazioni interessate), la vertenza gualdese indica che i cittadini sono spesso molto più consapevoli delle esigenze dei territori in cui vivono di quanto lo siano invece gli amministratori che li governano.

La vicenda del Rio Fergia è emblematica inoltre di come le idee liberiste ─ per cui tutti i beni materiali devono esseri immessi nel mercato e regolati secondo le relative leggi ─ siano oramai diventate trasversali alle culture politiche. Un segnale positivo è che l’opposizione a questo modo di pensare avviene da parte di persone che hanno storie, valori e cultura diverse: la lotta per l’acqua non è più una cosa di destra o di sinistra, ma, seguendo una definizione dello stesso Bersani, rappresenta “la battaglia del mondo di sotto contro il mondo di sopra”. Nella trasversalità delle esperienze, il rappresentante di ATTAC Italia individua un ulteriore elemento di grande spessore, vale a dire la constatazione che i cittadini hanno finalmente smesso di delegare e hanno deciso di riprendersi in mano il proprio destino. “Non basta un voto ogni 5 anni per permettere agli amministratori di fare tutto quello che gli passa per la testa. Quando si elegge un sindaco, [questi] deve amministrare i beni comuni e non può disporne in maniera esclusiva. Se per caso avesse in mente di venderli, prima deve consultare i cittadini. Quando si incarica una persona di fare il sindaco, non gli si consegna la proprietà della comunità, non c’è nessuna cessione di proprietà simbolica”.

E quando i cittadini si riprendono in mano il proprio destino e si uniscono insieme, si evidenzia il senso più profondo della comunità stessa. Nella lotta per la difesa del Rio Fergia, gli abitanti di Boschetto hanno riscoperto i legami sociali, la storia, la cultura del loro territorio (contemporaneamente alle sentenze favorevoli del TAR, la piccolo frazione gualdese ha potuto festeggiare anche il ritorno, nella chiesa locale di San Nicola, di quattro dipinti soggetti a lavoro di restauro). Questo instaurare un legame con il territorio e con le persone è il segnale, secondo Bersani, che la comunità è in grado di salvaguardare sé stessa e di assicurarsi un futuro migliore.

Bersani ha ricordato inoltre gli avversari che il comitato Rio Fergia ha dovuto (e dovrà ancora) affrontare. Di fronte si ha innanzitutto una Regione che ha un potere assoluto da 60 anni; indipendentemente dal colore politico, ciò comporta quasi sempre un cancro della democrazia, perché chi non ha mai dovuto confrontarsi con la messa in discussione del proprio potere, non ha più il senso di quello che significa ascoltare le persone. E poi di fronte si ha una multinazionale come la Rocchetta, “la quale non può permettersi che una piccola e sconosciuta località nel centro dell’Umbria riesca a metterle dei granelli di sabbia negli ingranaggi”. La lotta per la difesa del Rio Fergia, sebbene le sentenze del TAR abbiano segnato un punto molto importante a proprio favore, non è dunque finita e sia la Regione che la Rocchetta proveranno sicuramente a sovvertire le decisioni prese dal tribunale.

Nel continuare questa opposizione, è importante allora saper lavorare in rete, insieme a tutti gli altri comitati e associazioni che rivendicano la ripubblicizzazione dei beni comuni. In questo senso, l’Umbria ha saputo dare un segnale positivo con il forum di Ferentillo, tenutosi in maggio: in questa sede, più di 400 persone si sono riunite per far conoscere ad un livello più ampio le varie vertenze aperte nella regione e per cercare di trovare un coordinamento comune a tutti i movimenti. Come detto poi, quella del Rio Fergia rappresenta la stessa battaglia per l’acqua che si fa in Bolivia, in Ecuador, nelle Filippine, in Africa e in tante regioni italiane. L’ incontro di Boschetto è avvenuto nell’ambito della giornata nazionale di iniziativa del forum italiano dell’acqua: in quello stesso giorno (21 giugno), si svolgevano in contemporanea in tutta Italia delle iniziative più o meno importanti a favore della legge di ripubblicizzazione dell’acqua, con la quale stabilire definitivamente che l’acqua deve tornare ad essere un bene pubblico. Iniziative queste che si rendono oggi ancora più necessarie, visto che il disegno di legge presentato dal ministro Tremonti ─ progetto peraltro analogo a quello del ministro ombra Lanzillotta ─ spinge per una decisa privatizzazione di tutti i beni pubblici.

L’intervento di Bersani si è infine concluso con un ultimo incitamento alla popolazione di Boschetto a continuare la propria lotta. Questa, oltre alla difesa di un bene territoriale, acquisisce un significato più generale di fondamentale importanza: la rinascita della democrazia. “Badate bene che non c’è altra speranza di far rinascere la democrazia, perché quando la democrazia è in crisi ed è solo il mercato a decidere, l’unica possibilità è che si ricominci dal basso e che si riprendano in mano i luoghi della decisionalità politica […] Di energie ce ne sono tante, voi lo avete dimostrato. Continuiamo allora a lavorare in rete con tutte le altre esperienze, perché siamo sicuri che è esattamente da questa capacità di rete comune che si può ottenere di cambiare il quadro e la cultura di questo paese e che si può modificare quella che ci sembra una società sola e depressa, formata da persone senza più un orizzonte futuro. Voi state cominciando a costruire un pezzo di futuro, per voi stessi ma non solo per voi. Questo credo è il grande messaggio che avete saputo dare ”.
(Continua sul post del 3 luglio 2008...)



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