giovedì 4 febbraio 2010

La questione di Pietramelina. Intervista a Giuliano Corbucci, Comitato InceneritoriZero Umbria





Testo del video
Socialmente Giovani torna ad occuparsi delle vertenze territoriali umbre, con un video sull’oramai annosa questione della discarica di Pietramelina. Il sito, che sorge a cavallo dei comuni di Perugia, Umbertide e Gubbio in un territorio di notevole pregio ambientale, ha suscitato fin dal momento della sua installazione la protesta di numerosi comitati cittadini locali. Della vertenza abbiamo parlato con Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che da anni si batte per la chiusura della discarica e per l’adozione di un diverso modello di gestione per lo smaltimento dei rifiuti.


Intervistiamo Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che si sta occupando della questione della discarica di Pietramelina. Partiamo innanzitutto da alcune informazioni generali sulla discarica: da quando tempo questo sito è attivo, quale bacino territoriale serve, se è una discarica di piccole o grandi dimensioni rispetto alla media...
La discarica è 25 anni che è in funzione. Inizialmente raccoglieva soltanto i rifiuti del comune di Perugia, era stata autorizzata una capacità di pochissimi metri cubi e da lì a pochi anni doveva essere chiusa. E invece successivamente hanno deciso di accorparsi e di convogliare in questa discarica, oltre al comune di Perugia, altri 24 comuni (sotto la gestione di Gesenu) e praticamente da 25 anni sversano rifiuti in questo posto. Adesso le capacità della discarica sono di tre milioni di metri cubi che corrispondono a circa tre milioni di tonnellate di rifiuti. È quindi una discarica di grandissime dimensioni, qui in Umbria è la più grande in assoluto. E anche per questa volumetria, noi crediamo che debba essere chiusa.

Entrando nello specifico, quali sono i motivi per cui definite la discarica come un vero e proprio “mostro ambientale”?
È un mostro ambientale perché comunque qui ci sono degli animali che vengono tutelati, che sono stati inseriti nel progetto Natura 2000 e che quindi dovrebbero essere preservati da quelli che sono animali che vengono dai rifiuti (quali possono essere corvi, cornacchie, gabbiani, topi) e che non sono autoctoni della zona. Qui siamo nell’Appennino e questi valloni hanno delle specificità e degli animali (ad esempio i lupi) che devono essere tutelati, essendo inseriti nel progetto di Natura 2000 nel sito d’interesse comunitario.

Esistono delle indagini ufficiali sullo stato ambientale del territorio circostante la discarica?
Sì, ci sono numerosi verbali fatti della Guardia Forestale che hanno portato anche, oltre alla denuncia, alla condanna in primo grado di due responsabili della Gesenu ad otto mesi di reclusione (pena sospesa) e ad un’ammenda pecuniaria ai gestori della discarica.

E per quanto riguarda invece lo stato di salute della popolazione, esistono degli studi sui possibili rischi?
Non esistono perché ovviamente sappiamo benissimo come vanno queste indagini. Comunque due gestori della discarica sono stati condannati per un evento, avvenuto nel 2004, di sversamento di pergolato all’interno del torrente Mussino. Noi abbiamo denunciato (e la Forestale ha fatto i suoi verbali anche in questo caso) due sversamenti importanti che sono avvenuti in Gennaio; il primo il 4 Gennaio 2010 e il secondo a distanza di quindici giorni dal primo. Adesso si sono quindi aggiunti questi nuovi verbali a quelli vecchi.

Il nome del vostro comitato (InceneritoriZero Umbria) richiama ad una questione che apparentemente è diversa dalla problematica della discarica. Quali sono allora le vostre rivendicazioni? Qual è il modello che proponete per una diversa gestione dei rifiuti?
Inizialmente, quando ci siamo costituiti, c’era il progetto della costruzione di un inceneritore proprio qui a Pietramelina, che doveva chiudere il ciclo dei rifiuti. Da qui è nato il nome InceneritoriZero. Quello che proponiamo? Proponiamo quello che viene fatto a livello europeo. Ovviamente gli inceneritori che sono stati costruiti in Europa venti-venticinque anni fa sono oramai da dismettere, perché comunque si sono resi conto che da quei camini escono talmente tante di quelle polvere sottili, diossine, furani tossici per la salute. Il modello che proponiamo è il modello Vedelago, il modello Capannoli; raccolta differenziata spinta, riciclaggio all’80% - 90% del quantitativo dei rifiuti e la restante parte può essere monitorata ed essere messa in posti dove non creano disagio per la salute dei cittadini e dell’ambiente.

E da parte delle istituzioni vi è un ascolto alle vostre richieste?
Sì, fino ad adesso c’è stato ascolto. Peraltro la discarica dovrà essere dismessa per quello che è stato inserito nel Piano Regionale. E quindi siamo convinti che questa volta gli amministratori rispetteranno quello che è stato scritto nelle leggi regionali.

Infine un’ ultima domanda che abbiamo fatto a tutti i responsabili dei comitati fino ad ora incontrati. Il nostro è un gruppo formato da ragazzi e vorremmo sapere se c’è un interesse da parte dei giovani del territorio alla problematica della discarica e ai temi ambientali in genere. E quanto incide la partecipazione giovanile all’interno del vostro Comitato?
I più giovani all’interno del Comitato hanno fatto il sito e sono loro che si occupano della gestione amministrativa del Comitato stesso. Noi ci occupiamo degli incontri, quello che serve a livello organizzativo ci pensano loro. Quindi è importantissimo che ragazzi giovani, stimolati e motivati si inseriscano all’interno dei comitati perché c’è proprio bisogno che le generazioni future prendano coscienza delle problematiche ambientali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Posso dare descrizione dettagliata di un nuovo sistema brevettato di smaltimento dei r.s.u.,che li incorpora in blocchi di cemento che si possono fare con misure e forme adatte per molte soluzioni.
Il vantaggio del sistema è che non inquina assolutamente,costa meno delle discariche e degli inceneritori e permette l'uso dei blocchi ricavati per risolvere in modo semplice ed economico molti problemi,ad esempio la messa in sicurezza di molti siti a rischio idrogeologico che abbondano ovunque.
Genova - aldocannavo@fastwebmail.it