giovedì 24 settembre 2009

Isola del Texas, di Pablos Parigi


La poesia ancora una volta parla di argomenti un po’ noiosi per la collettività, poco popolari e scomodi. Mentre ero in spiaggia, e dopo aver lottato tra un mozzicone e l’altro per far posto all’asciugamano, su un giornale nazionale ho letto di un’isola di spazzatura che si è formata nel mezzo dell’Oceano Pacifico. La sua dimensione è poco più la superficie del territorio del Texas; non c'era alcun riferimento al volume o alla profondità, si parlava di una superficie di 695.622 kmq.

Nulla se si considera tutto quello che ogni giorno un esercito di spazzini deve raccogliere al passaggio dell' umano signore che scaraventa per terra qualsiasi cosa, da qualsiasi luogo ed in qualsiasi paese del mondo. Così accumula, accumula, accumula ed ecco un'altro disastro ecologico a cui anche noi italiani contribuiamo con il singolo mozzicone di sigaretta o la busta (biodegradabile, poco bella da vedere con tempi di degradazione lunghi per la vita umana).

La Natura, pur con difficoltà, ha posto rimedio alla nostra sporcizia e tramite un giro di 6 anni per tutti gli Oceani ed i mari ed un enzima che prende il nome di cutinasi, degrada lentamente quel mucchio di immondizie, facendo quello che non fa l'uomo a casa sua. Le plastiche ed i rifiuti poco alla volta entrano nella nostra catena alimentare, a partire dal fitoplancton fino all'uomo e soprattutto a tutti gli uomini, anche quelli che si ritengono immuni o ignorano, gli effetti dell'inquinamento. In particolare, vi sono alcuni che con il potere e con il denaro pensano di potersi difendere e di difendere i pochi che hanno intorno. Non è così, passo a passo le sostanze nocive arrivano nel mio, nel nostro piatto e nel mio e nel nostro organismo; e forse sì, così anche i nostri geni, mutando di generazione in generazione, incominceranno a sintetizzare e smaltire la plastica con gli idrocarburi derivati del petrolio! La poesia attenua tutto quello che l'uomo non vuole comprendere, è breve spesso, brucia e sintetizza con poche parole; ma a differenza di un giornale può rimanere ed arrivare a toccare corde più profonde...basta avere sensibilità.

Isola del Texas (di Pablos Parigi)
Lo zaffiro ha le sue fattezze
brillando anche grezzo nella terra
raccolto dalle mani negre della Birmania
Vale molto, come prezioso gioiello
Dal buio profondo di un budello…

Come il mare e l’Oceano cobalto
ondeggiano inquieti e l’acqua nel giorno
accoglie nei suoi seni attorno
le pule umane, tutto digerisce e cattura
con le correnti accumula la spazzatura

Nell’isola informe come vortice…Pacifico.
Come lo sguardo e gli occhi tuoi, blu
di sfumature, di nuvole del cielo su,
intensi esprimono quello che hai dentro
ed io sprofondo in ogni momento al centro

di un dolce amplesso perenne e stretto
…ed io mi addormento ancora vedendo
nell’orizzonte unito di mare e cielo
laggiù il dolce sorriso … tuo riflesso.

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