mercoledì 1 luglio 2009

BREAK, di Human Beings


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"BREAK", il nuovo spettacolo di HUMAN BEINGS
Laboratorio teatrale interculturale diretto da Danilo Cremonte.
Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 luglio alle ore 21.30 a Perugia nel Chiostro di S. Anna (Viale Roma, 15).

Che cosa è Human Beings?
da www.humanbeings.it

HUMAN BEINGS, Esseri umani: quando nel 1989, un po' prima che cadesse il muro, abbiamo pensato ad un laboratorio teatrale interculturale capace di fare incontrare e di unire esperienze di vita e brani di culture diverse qui presenti a Perugia, il nome che poi avremmo scelto per indicare quel progetto era in qualche modo "nell'aria"; o, almeno, nella nostra mente.

Un po' come quel titolo anticipatore, "Il cielo sopra Berlino", che aveva aperto uno sguardo nuovo sopra un paesaggio di rovine, individuando gli angeli che camminano tra di noi. C'è stato poi il Golfo, e poi la Jugoslavia... la ex-Jugoslavia, dove l'appartenenza etnica e la differenza culturale sono state motivo di stupro e assassinio: cioè la prefigurazione di un mondo possibile .

L'idea del laboratorio è dunque cresciuta come una necessità, e quel nome che avevamo in testa ci si è chiarito come necessario: essere "umani", cioè cercare la radice dell'umano in un’esperienza che ci può far riconoscere gli uni con gli altri al di là di ciò che ci separa e differenzia, o meglio, al di qua : "fondamentalmente la testa è sempre sopra le spalle, e il naso, gli occhi, la bocca, lo stomaco, i piedi si trovano nello stesso posto" (P. Brook) - e rovesciare così il luogo comune che banalizza la diversità riducendola a motivo di valutazione, discriminazione, cancellazione (in un modo o nell'altro). Una pratica del teatro come spazio dell'incontro e dello scambio tra "migranti" - ancora una volta i1 teatro come utopia! - può rovesciare quel luogo comune, riconoscendo nella diversità una ricchezza che non possiamo permetterci di sperperare, né dal punto di vista del nostro umano bisogno di comunicazione, né da quello delle possibilità espressive e creative che il teatro offre; che poi, per chi fa teatro, sono quasi la stessa cosa. Possono anche accadere dei miracoli: come quel film di Cassavetes quando il proletario nero intona un'aria dell'Aida, rimanendo - anzi, diventando- compiutamente se stesso. Ancora Peter Brook: " ... ognuno di noi è soltanto una parte dell'uomo completo... Ogni cultura esprime una diversa pagina dell'atlante interiore, ma la verità umana completa è globale, e il teatro è il luogo in cui il puzzle si può ricomporre. "

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