Le Iene. Gli stranieri e la scuola
Leggendo la mozione 1-00033, ben più nota come Mozione Cota sulle classi ponte, presentata ed approvata alla Camera il 14 ottobre, sono rimasto come paralizzato di fronte ad un passaggio del testo a mio giudizio sconvolgente e tragico per una società che si definisce civile e per un Parlamento che si definisce democratico:
..la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare
..la scuola italiana deve quindi essere in grado di supportare
una politica di «discriminazione transitoria positiva»..
Le tre parole, virgolettate dallo stesso Cota – evidentemente consapevole di scrivere una stronzata – non hanno bisogno di particolari commenti. Prendendo un qualsiasi dizionario della lingua italiana – che chiaramente i deputati padani non conoscono – il termine discriminazione è definito come “il trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria”..questo può essere positivo anche se transitoriamente?
E non finisce qui...
..gli alunni stranieri ai quali non viene autorizzato l’ingresso nella scuola “previo superamento di test e specifiche prove di valutazione” – il che viola l’art. 34 della Costituzione della Repubblica italiana (“La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.”) anche questa evidentemente non conosciuta dai deputati padani – saranno inseriti in classi ponte dovranno seguire un percorso di studi orientato, tra l’altro, “all’educazione alla legalità e alla cittadinanza: a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente); b) sostegno alla vita democratica; c) interdipendenza mondiale; d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi; e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del paese accogliente”.
Una domanda: gli alunni italiani accoglienti queste cose le studiano?
Le tre parole, virgolettate dallo stesso Cota – evidentemente consapevole di scrivere una stronzata – non hanno bisogno di particolari commenti. Prendendo un qualsiasi dizionario della lingua italiana – che chiaramente i deputati padani non conoscono – il termine discriminazione è definito come “il trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria”..questo può essere positivo anche se transitoriamente?
E non finisce qui...
..gli alunni stranieri ai quali non viene autorizzato l’ingresso nella scuola “previo superamento di test e specifiche prove di valutazione” – il che viola l’art. 34 della Costituzione della Repubblica italiana (“La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.”) anche questa evidentemente non conosciuta dai deputati padani – saranno inseriti in classi ponte dovranno seguire un percorso di studi orientato, tra l’altro, “all’educazione alla legalità e alla cittadinanza: a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente); b) sostegno alla vita democratica; c) interdipendenza mondiale; d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi; e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del paese accogliente”.
Una domanda: gli alunni italiani accoglienti queste cose le studiano?
1 commento:
nelle "classi ponte" finiranno anche i figli della Padania leghista (i cui padri alzano il dito medio durante l'inno nazionale)?
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