lunedì 13 ottobre 2008

Signor Ministro, nella scuola come prima cosa occorre rispetto

Pubblico questa interessante lettera inviata dagli insegnanti del X° Circolo Didattico Ponte Pattoli (PG) - CODAD (Coordinamento Docenti Anti Decreto) al Ministro dell'Istruzione Gelmini.

Egregio Signor Ministro

Tutti noi ricordiamo la nostra maestra, chi con affetto, chi con pena, ma per tutti è stata una figura di riferimento come lo sono stati per decenni: il dottore, il maresciallo e il parroco; ma la maestra di deamicisiana memoria rispondeva alle esigenze di una società semplice, nella quale erano ben specificate gerarchie e classi sociali; da allora sono passati anni, la società è diventata più complessa e doveri e diritti sono avanzati di pari passo.

Il maestro unico ha svolto egregiamente la sua funzione, ma ora il suo ritorno è una misura antistorica e nostalgica che non tiene conto delle esigenze educative e didattiche dei nostri bambini, di quelli reali Signor Ministro, non dei numeri astratti che servono alla formazione delle classi.

Lei dice che la scuola primaria funzionerà bene anche con un solo maestro perché dunque averne tre? La risposta è molto semplice: la scuola è lo specchio della società e ad una società complessa corrisponde una scuola complessa aperta ad una pluralità di culture, di linguaggi, di idee, di disabilità e diverse abilità.

Una scuola plurale deve aprirsi a tutte le differenze: di provenienza, genere e livello sociale, la scuola che Lei ha in mente non prevede tutto ciò, altrimenti più che un insegnante, ci vorrebbe un mago per rispondere a tutte le esigenze.Tre insegnanti in due classi nelle ore di compresenza non stanno ad oziare sperperando danaro pubblico, cercano di garantire la piena cittadinanza a tutti gli allievi diversificando strategie di insegnamento a seconda dei bisogni cognitivi ed affettivo-relazionali di ognuno (recupero o sviluppo degli obiettivi), integrando le diversità ( disabilità e altre etnie); una scuola così è una scuola che con tutte le sue forze cerca di combattere la dispersione e favorisce ascolto e relazioni.

La scuola italiana Signor Ministro ha scelto la via dell' inclusione, non dell'esclusione come in altri Paesi dove accanto alla scuola per i normodotati esistono le classi differenziali; questa è per noi una scelta di civiltà, non di solo cuore e noi insegnanti cerchiamo di dare in tutti i modi a ciascuno ciò di cui ha bisogno.

Sapesse quante volte le insegnanti si accollano con il loro misero stipendio l'onere di spese per un materiale scolastico a cui le famiglie sempre più spesso non possono far fronte e sapesse quante ore rigorosamente gratis spendiamo a scuola al di fuori del nostro orario di lavoro; sciocche stakanoviste queste maestre elementari che hanno reso questa primaria la migliore tra i vari cicli della scuola italiana ed europea! È per tutto questo che ci sentiamo offese dalle Sue parole e rivendichiamo rispetto!

Il nostro è un lavoro complesso e siamo orgogliose della nostra professionalità, ci riconosca questo termine e non parli soltanto di "missione". Nella Sua lettera dice: " Noi vogliamo una scuola che insegni a leggere, a scrivere e far di conto. Una scuola in cui si torni a leggere I promessi Sposi e dove non si dica più che lo studente dovrà ".

Leggere, scrivere, far di conto. Signor Ministro, noi tutti lo facciamo sempre per almeno cinque ore al giorno, tutti i giorni, ma per "costruire il futuro" non basta; questa dimensione è riduttiva; noi pensiamo che la scuola abbia anche un compito più alto, quello di formare degli allievi che pensino con la loro testa che sappiano ipotizzare, essere creativi, dialogare, usare linguaggi diversi, stabilire relazioni significative e trovare soluzioni pacifiche ai conflitti perché per combattere il bullismo non è sufficiente il 5 in condotta.

Come vede vogliamo dalla scuola e pretendiamo dalla nostra professionalità molto di più di quello che Lei ci richiede SARÀ PER QUESTO CHE VUOL COMINCIARE A SMANTELLARE LA SCUOLA PROPRIO DAL CICLO D' ECCELLENZA? I tagli sono solo un modo di far cassa Signor Ministro non un modo per riqualificare questo ciclo scolastico!

f.to Perugia 24/09/2008

Gli insegnanti X° Circolo Didattico Ponte Pattoli (PG)
CODAD (Coordinamento Docenti Anti Decreto)


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