martedì 21 ottobre 2008

I calcestruzzi di Ferriera



Testo del video
Ferriera è una piccola frazione che sorge nel comune di Torgiano, distante neanche una decina di chilometri da Perugia. Un paese come tanti ce ne sono in Italia, senza grandi attrazioni ma senza neanche grossi problemi apparenti; un centro dove molte famiglie hanno deciso di stabilirsi con l’ambizione di potersi costruire un’esistenza dignitosa e tranquilla…Eppure anche in queste località minori, si possono nascondere problematiche impreviste e preoccupanti. Qualche giorno fa, Michele Baldoni, un amico del nostro blog, ci aveva segnalato una vicenda piuttosto seria riguardante il paese. Michele è un giovane giornalista che collabora con il Corriere dell’Umbria e che per questo giornale scrive articoli di cronaca sui fatti di Torgiano. È quindi sicuramente una persona informata sugli eventi di questo comune e una fonte attendibile sulla vicenda di cui andremo ora a parlare. Con Michele, abbiamo realizzato un’intervista in cui cerchiamo di spiegare brevemente che cosa non va nella piccola frazione torgianese…

Allora Michele, che cosa sta succedendo a Ferriera?
A Ferriera i problemi sono molti ultimamente, anche se non è un caso recentissimo. Però è tornato di attualità negli ultimi tempi perché l’azienda Calcestruzzi Magione, di proprietà del signor Mario Gradassi, purtroppo sta causando molti problemi ai cittadini di Ferriera che si sono riuniti infatti in un Comitato…

Che tipo di problemi ci segnali?
Fondamentalmente l’azienda Calcestruzzi Magione – con il suo lavoro di lavatura delle botti e di produzione di calcestruzzo – produce un eccessivo inquinamento che si traduce in un’aria irrespirabile per i cittadini e soprattutto produce un rumore oltre la soglia consentita dalla legge. Ciò ha causato la presa di posizione dei cittadini che si sono riuniti in un Comitato per protestare contro il lavoro di questa azienda.

Ci dicevi poi che questa azienda è stata coinvolta in azioni giudiziarie ed è stata condannata; leggevo ad esempio che nel Maggio del 2007 c’è stata una sentenza del giudice Massimo Ricciarelli che ha condannato la Calcestruzzi Magione a pagare dei risarcimento alle famiglie residente della zona. Quali sono state le motivazioni che sono state accolte dal giudice? E poi volevo sapere se, dopo questa sentenza, le cose sono cambiate o sono rimaste tali e quali…
Allora, la prima sentenza del giudice Ricciarelli ha visto la condanna della Calcestruzzi Magione. Il proprietario Gradassi ha dovuto corrispondere alle famiglie del Comitato di Ferriera il corrispettivo previsto per il superamento della soglia di rumore, dei decibel consentiti dalla legge. Poi il giudice Ricciarelli ha condannato la Calcestruzzi Magione ad installare delle barriere antirumore e anche delle barriere antinquinamento. Il fatto è che Gradassi non ha installato né l’una né l’altra cosa. Quindi i cittadini continuano a protestare. C’è da dire che i cittadini non vogliono comunque la chiusura dell’industria, perché è dietro a questa scusa che si trincera l’azienda. I cittadini non vogliono mandare a casa e rendere disoccupati i cinquanta dipendenti, ma vogliono solamente che il proprietario installi queste barriere, come previsto dalla sentenza.

Sono peraltro – almeno penso - richieste legittime! Ma nessuno sta facendo nulla per imporre alla Calcestruzzi Magione di installare questi dispositivi?
Alcune forze politiche si stanno facendo sentire. Io personalmente sto facendo molti articoli. Però non basta, perché ci vorrebbe solamente che il Sindaco e la maggioranza prendessero una posizione chiara e facessero rispettare questa sentenza all’azienda di calcestruzzi; cosa che purtroppo per ora non avviene. C’è da dire che – oltre alla prima sentenza del giudice Ricciarelli – c’è stata anche la Cassazione che si è espressa: ed ha confermato la condanna alle suddette cose che abbiamo elencato.

La famiglia Gradassi, proprietaria della Calcestruzzi Magione, non è peraltro nuova a vertenze di tipo giudiziario. Nel maggio del 2007 Carlo Gradassi - che è il figlio di Mario, titolare dell’azienda di Ferriera - è stato coinvolto in un’ inchiesta piuttosto famosa nella nostra regione, per intenderci quella che ha coinvolto il costruttore Giombini. In pratica, questa inchiesta ha fatto emergere pesantissime concussioni tra il settore dei costruttori locali e le principali istituzioni dell’Umbria (alcuni magistrati, ad esempio, sono stati arrestati). Quello che ti volevo chiedere è se tu hai degli elementi per sostenere se questi intrecci di affari hanno avuto il loro peso anche nella vicenda di Ferriera?
Beh, non ho elementi certi per affermare una commistione di cause che determinano questi eventi. Però personaggi come Mario Gradassi sono certamente persone che incutono un certo timore nei piccoli comuni come Torgiano. Quindi sicuramente assessori e sindaci ci pensano bene prima di prendere provvedimenti che possano ledere l’immagine o condannare questi personaggi a sborsare denaro e a rispettare le richieste dei cittadini.

E infine l’ultima domanda che ti volevo fare. Hai parlato nelle precedenti domande della presenza di un Comitato e volevo chiederti appunto quale è stata la reazione della popolazione locale a questa vicenda. Quali sono le rivendicazioni che il Comitato di cittadini pone e quali sono le iniziative intraprese per raggiungere gli obiettivi?
Diciamo che il Comitato, in questi ultimi due anni, ha sempre voluto rimanere senza una propria connotazione politica. Ultimamente c’è da dire che il gruppo di minoranza de “La Bilancia” di Torgiano si è impegnato nel sostenere questo Comitato e nel portare avanti questa campagna per tutelare i cittadini e tutelare la loro salute (c’è da ricordare che nella sentenza, sono stati riconosciuti ai cittadini molti elementi come lo stress causato dal rumore, l’inquinamento, l’aria irrespirabile). Il Comitato ha ottenuto di far venire un organo come l’Arpa, che è la società che fa le rilevazioni nel rumore nei decibel prodotto dalle industrie e che ha certificato l’illegalità delle lavorazioni dell’industria di Gradassi. Quindi, dopo due condanne, si aspetta che le forze politiche facciano il loro dovere.

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