domenica 3 agosto 2008

Brutte notizie da Vicenza

Ancora notizie da Vicenza, questa volta non positive. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar del Veneto del 18 Giugno scorso e di fatto rende nuovamente possibile l'ampliamento della base americana al Dal Molin. Non ho letto il testo della sentenza ma - prendendo per buono l'articolo sottostante di Repubblica - il Consiglio sancisce un principio assai grave e preoccupante: i cittadini non possono decidere sul futuro dei territori in cui vivono....

da repubblica.it del 29/07/2008

Accolto il ricorso del Ministero. Bocciato il Tar Veneto che aveva dato ragione alla richiesta di sospensione del progetto
Dal Molin

"Base Usa di Vicenza può ripartire". Consiglio di Stato dice sì al governo

Il presidio No Dal Molin: "Continueremo a opporci". Riparte la mobilitazione del comitato. Il sindaco annuncia che la consultazione popolare sarà " la seconda domenica di ottobre".

ROMA
- La base militare americana di Vicenza potrà essere ampliata. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della Difesa contro l'ordinanza del Tar del Veneto, che il 18 giugno scorso aveva detto sì alla domanda di sospensione del progetto Dal Molin di ampliamento della base militare Usa della città veneta. Una sentenza, quella del Consiglio di Stato, che riapre il contenzioso e rimette in moto la protesta del comitato No Dal Molin, che già stasera scenderà in strada a manifestare.

Le motivazioni. "Il consenso prestato dal governo italiano all'ampliamento dell'insediamento militare americano all'interno dell'Aeroporto Dal Molin è un atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo". E' questa una delle ragioni per le quali la quarta sezione del Consiglio di Stato non condivide le valutazioni del Tribunale amministrativo sull'illegittimità dell'allargamento della base americana.

Ma ci sono altri due motivi per cui il Consiglio di Stato "boccia" il Tar, che invece aveva accolto il ricorso presentato nel settembre 2007 dal Codacons del Veneto e dall' Ecoistituto Alex Langer di Mestre. Primo, perché il via libera all'ampliamento della base di Vicenza non può dipendere dall'esito della consultazione della popolazione interessata e poi perché non risultano "riscontri concreti" sui rischi di danno ambientale indicati nella ordinanza del tribunale veneto.

Per quanto riguarda la consultazione popolare, che è stata uno dei punti fermi della protesta portata avanti dal comitato No Dal Molin, la nota di Palazzo Spada spiega che "non rientra nella procedura di autorizzazione ad un insediamento militare, di esclusiva competenza dello Stato". Il documento specifica inoltre che "tanto meno essa è prevista nella procedura risultante dal Memorandum del 1995; tale consultazione è stata soltanto ipotizzata nelle dichiarazioni del ministro della Difesa pro tempore in sede parlamentare".

Le reazioni
. Immediata la replica del presidio permanente che si oppone al raddoppio della base americana: "I cittadini di Vicenza continueranno nella loro opposizione alla base, vedremo se gli Usa si assumeranno la responsabilità di imporcela comunque", dice la leader del presidio Cinzia Bottene. Bottene, che è anche consigliera comunale, precisa che il comitato era "preparato ad una decisione del genere", che "non cambia la sostanza delle cose". Il comitato lancia un messaggio chiaro: "Da oggi si apre una settimana di mobilitazione. Dal 4 al 14 settembre organizzeremo il campeggio nazionale No Dal Molin: se i lavori saranno iniziati, li bloccheremo".

Soddisfatto, invece, il governatore del Veneto Giancarlo Galan: "Evviva il Consiglio di Stato e abbasso l'odioso fanatismo antiamericano". Secondo il commissario governativo alla base di Vicenza, Paolo Costa, il pronunciamento di oggi "certifica evidentemente la legittimità delle procedure seguite". Ma il Codacons non è d'accordo: "Ci sembra una decisione di 'ossequio', evidentemente ai desideri di Berlusconi e del ministro La Russa".

Il sindaco di Vicenza Achille Variati non vuole "commentare gli atti giudiziari", ma annuncia che la consultazione popolare ci sarà: "Per Vicenza non cambia nulla e i suoi cittadini si esprimeranno la seconda domenica di ottobre".

Anche per il Codacons non è detta l'ultima parola: "L'8 ottobre il Tar Veneto dovrà decidere nel merito sugli oltre 20 motivi di ricorso presentati e valutare concretamente i gravissimi rischi ambientali connessi ad un insediamento di oltre 2.500 nuove unità di militari che porterebbe all'utilizzo di tutta l'acqua delle falde acquifere della zona".

E' di nuovo protesta. Tornano a manifestare i membri del comitato No Dal Molin. Stasera circa 150 persone hanno sfilato in un corteo rumoroso, armati di pentole e fischietti, e, percorrendo viale Ferrarin, si sono radunati davanti all'ingresso dell'aeroporto militare americano. Lo slogan contro i giudici del Consiglio di Stato: "Ci hanno tolto la possibilità di esprimerci".

Nessun commento: