domenica 24 agosto 2008

Intervista a Giorgio Foresti, Comitato Ambiente di Bettona



Alcuni passaggi dell'intervista a Giorgio Foresti


Intervista completa

In una dichiarazione fatta sulla rivista del Comune (Bettona Domani, Gennaio 2008), il sindaco Marcantonini ha dichiarato di voler ridurre il numero dei maiali del 35% , di spostare le stalle in modo tale che siano più distanti dalle abitazioni e di voler svolgere dei lavori di ammodernamento sul depuratore in modo tale da diminuire drasticamente la quantità di azoto presente nelle acque reflue (passando dai 1000 mg/l ai 150 mg/l). Questi lavori hanno già avuto inizio?
Che io sappia no. Oltretutto l’amministrazione ha preso nei confronti del Comitato un atteggiamento di contrapposizione, non comprendendo che ─ se veramente voleva fare un discorso di risanamento del territorio ─ il Comitato poteva esserle d’aiuto. Invece l’atteggiamento è proprio quello di contrapposizione, anche perché alcune delle cose che noi diciamo da tanto tempo vengono sostenute poi anche dall’amministrazione. A questo punto noi siamo diventati sospettosi e il discorso della seconda laguna non ci convince affatto. Se tu vuoi ridurre il numero di maiali, a cosa ti servono due lagune di stoccaggio? Sono come due campi di calcio affiancati per due ettari di terreno. Perché non svuoti invece la prima laguna con tutto quello che c’è dentro? E quindi uno inizia a pensare: loro hanno cominciato a parlare di biomasse e di tutta una serie di altre cose. Se il numero di maiali viene ridotto, tutta questa superficie non serve. Il depuratore ─ per poter funzionare e produrre energia elettrica ─ ha bisogno di una certa quantità di biomassa. Devi allora cominciare a buttarci dentro il sangue dei mattatoi, i lavaggi degli oleifici e altro perché altrimenti il depuratore non si carica e non va. Se tu non lo riempi a tutta birra, quello non produce! La paura è allora anche quella che non sia solamente un adeguamento del depuratore al trattamento zootecnico dei reflui, ma che debba servire ad altre cose. Per definizione di legge, la biomassa è tutto ciò che è organico, compreso i rifiuti urbani. Ma a questo punto il depuratore diventa come un inceneritore! E le lagune, che cosa diventano? Discariche? Se tu riduci il numero dei maiali e risani la prima laguna, perché continui ad insistere sulla seconda? E perché poi la collettività si deve far carico di risolvere i problemi degli allevatori, che per tanti anni ci hanno guadagnato sopra facendo scempio di tutto quello che c’è attorno? Invece di punirli, tu continui ad aiutarli. Si parla di 8 milioni di euro per i lavori di adeguamento del depuratore. Una volta che ci hai investito i soldi, devi farlo funzionare in qualche modo.

Si è anche parlato del ritrovamento in laguna di materiali pesanti. Che tipo di materiali sono stati rinvenuti?
Io questo l’ho sentito solamente dire, non ne sono al corrente. Però i mangimi dei maiali contengono rame e cadmio che non vengono digeriti dai maiali né tantomeno trattati dal depuratore. Ma la storia del Comitato ha preso il via a febbraio di due anni fa quando ─ in seguito all’incidente dell’oleificio Del Papa di Spoleto ─ abbiamo saputo che tutto il materiale schiumogeno e tutto il materiale chimico utilizzato per spegnere tutto ciò che era uscito dai serbatoi era stato portato qui al depuratore. Noi allora andammo dal commissario di governo (in quel periodo non c’era il sindaco, ma un commissario governativo) il quale ci assicurò che quei residui erano conservati in una vasca di cemento a parte e che non sarebbero stati mischiati con i liquami dei maiali. Ma dopo un po’, di quei prodotti chimici, non c’era più niente. E allora la gente si è incazzata e ha creato il Comitato, con una grossa partecipazione…

A proposito del Comitato, vorremmo capire quali sono le sue rivendicazioni e le sue forme d’opposizione.
Io vorrei che fossero ben chiare le nostre proposte, perché altrimenti dicono il Comitato sa dire solo NO e basta. Non è così. Il comitato dice per prima cosa che questo ambiente va risanato. Chiunque capisce che quello che devi distribuire su 1200 ettari, non lo puoi mettere su 300 per trent’anni. Vogliamo allora capire qual è lo stato dei terreni e delle falde intorno all’ impianto di depurazione e intorno alle stalle? Vogliamo fare un’indagine seria per capire come può essere poi risanato questo territorio? Vogliamo capire qual è il numero dei maiali e degli allevamenti compatibili con il territorio? Tutti dicono, a partire dalla Regione, che la vocazione dell’Umbria è quella della linea TAC (Turismo, Ambiente, Cultura). Qui siamo sotto Assisi, in una situazione ambientale di pregio; se vogliamo che lo sviluppo vada in quella direzione, dobbiamo quanto meno fare in modo che tutte le attività siano compatibili con questa vocazione. Se io rimetto a posto la villa del Boccaione spendendoci miliardi e poi c’è una puzza che ti accora, secondo te qualcuno va a fare un convegno lì?! Io mi vergognerei a portare qualcuno lì. E diventa inutile qualsiasi altro tipo d’intervento nelle altre direzioni, se prima non si risana questo problema. Bisogna quindi capire qual è la compatibilità del numero dei maiali e delle stalle con il territorio e con la vocazione. Ultima cosa, questo numero dei maiali compatibile, bisogna valorizzarlo nel territorio. Bisogna fare un discorso di filiera corta, di trasformazione qui in loco, di prodotti di qualità, con allevamenti di tipo alternativo, magari su paglia come si faceva una volta, e creazione di posti di lavoro sul territorio. Quindi fare un discorso più complessivo in cui i maiali diventano un valore aggiunto per il territorio, non soltanto un problema. Questa è la proposta del comitato, non è vero che il Comitato non ha proposte. Il problema è che c’è questa acquiescenza nei confronti degli allevatori, questi allevatori del nord; evidentemente, oltre ai soldi, portano altri tipi di consenso. Per quanto riguarda le forse d’opposizione, sono chiaramente quelle consentite; il nostro è un movimento d’opinione più che altro. Fino adesso sono state organizzate delle manifestazioni pubbliche, con un sit-in davanti al Consiglio Regionale (dove c’erano dei cartelli che spiegavano la situazione) e un altro sit-in davanti al depuratore, è stato fatto un corteo di macchine attraverso tutto il comune. E poi è stato fatto un ricorso al TAR.



Questo ricorso quando è stato fatto?
È stato fatto poco tempo dopo la prima ordinanza (settembre 2007, n.d.r.).

La sentenza, per quando è prevista?
Ancora deve andare in discussione.

E in questo ricorso, cosa andate a contestare?
Noi chiediamo che venga dichiarata la nullità o quanto meno la non legittimità dell’ordinanza per quanto concerne la realizzazione della seconda laguna. Mentre siamo d’accordo sulla riduzione dei maiali, non siamo d’accordo che la riduzione dei maiali significhi la realizzazione della seconda laguna, perché non centra niente.

Parlavamo anche della partecipazione della gente. C’è questa partecipazione?
Questa partecipazione c’è. Chiaramente nei limiti di un comitato popolare, però ci riuniamo tutti i martedì sera e c’è sempre una media dalle 30 alle 60 di persone.

Una delle critiche che vi vengono fatte è che il Comitato fosse formato soprattutto da persone non originarie del luogo...
Questo mi pare abbastanza normale e fisiologico. Tutto sommato chi vive da tanto tempo in una situazione negativa, in qualche modo dopo un po’ ci fa l’abitudine. E comunque nel corso del tempo, chissà quali rapporti si sono intercorsi, in una realtà così piccola, tra gli allevatori, la popolazione e le amministrazioni che si sono succedute. È facile poi che gli allevatori siano parenti di parecchia gente o comunque abbiano rapporti di amicizia o economici. Chi viene da fuori ha invece immediatamente sott’occhio che questa è una situazione di non normalità. Forse c’è un problema di abitudine a reagire maggiormente alle ingiustizie, ai soprusi. Chi sta magari in una grande città è più abituato ad essere cosciente dei propri diritti.

Parlando invece dei soggetti istituzionali, la vertenza vede coinvolti la Regione Umbria e il Comune di Bettona. Quali sono allora le competenze e i poteri decisionali della Regione e quali invece quelli del Comune in questa vicenda?
Il Sindaco del Comune è il più alto organo in materia sanitaria che c’è nel territorio; per cui, da un punto di vista sanitario, tutto dovrebbe essere completamente in mano al comune. Le concessioni edilizie, le autorizzazioni all’ammodernamento del depuratore e alla costruzione della laguna sono di competenza del Comune. I controlli e gli indirizzi sono invece della Regione. Il controllo è dell’ARPA e della ASL. Peraltro, qui stiamo parlando di cose pesanti perché l’ASL ha fatto un sopralluogo nei luoghi della seconda laguna e l’unica prescrizione che ha fatto è stata di mettere alberi attorno! Per il resto niente. L’ARPA ha detto poi di essere assolutamente in disaccordo e che probabilmente la laguna andrebbe fatto con il cemento sotto…

Riuscite voi come Comitato a trovare un dialogo costruttivo con le istituzioni?
Noi lo cerchiamo, ce lo abbiamo: abbiamo avuto più incontri con l’assessore regionale Bottini, abbiamo avuto un incontro con l’amministrazione comunale, uno perché poi si è fermato lì. Vorremmo averli con tutti, perché a noi interessa la soluzione del problema. Oltretutto il Comitato, essendo così grande, non ha riferimenti politici. Bisogna dire però che gli unici che si sono mossi, presentando un’interrogazione in Consiglio Regionale, sono stati i Verdi e Rifondazione. Hanno fatto un’interrogazione che è rimasta lì, non gliene è fregato un cavolo a nessuno! E poi l’Italia dei Valori, che ha fatto un’interrogazione in parlamento con Leoluca Orlando.

A proposito di quella interrogazione parlamentare, c’era un riferimento ad alcuni dati dell’ASL che segnalano un aumento di tumori nel territorio. Ci può dire qualcosa a questo proposito?
C’è un’indagine di un paio d’anni fa della Regione Umbria e della Facoltà di Medicina (un origine quindi non sospetta, è un dato ufficiale) che segnala un’incidenza veramente maggiore nel territorio di Bettona rispetto a quelli confinanti (Cannara, Torgiano e Bastia) in alcune neoplasie. La cosa è preoccupante e quanto meno vorremmo una spiegazione di questo. Da che cosa può dipendere? Certo che l’unica differenza con i circondari e i comuni che ci stanno intorno è la presenza di questo numero sovrabbondante di maiali e di questo depuratore. Altrimenti la situazione del Territorio è più o meno la stessa. Questo preoccupa. E quando sono stati tirati fuori questi dati, suffragati dal discorso che bisognava mettere mano a questo problema, chi l’ha detto, che era poi l’ex sindaco Frascarelli, è stato tacciato di terrorismo. Se uno va a leggere i dati ufficiali della regione, questo è terrorismo?

Voi avete partecipato al forum dei beni comuni di Ferentillo in cui si sono incontrati buona parte dei movimenti umbri che lottano per la salvaguardia delle risorse territoriali in Umbria. Quanto è importante, “concretamente”, avere la solidarietà e la vicinanza di questi movimenti?
È fondamentale, perché poi l’attività che si pone in essere è assolutamente comune. È un discorso di politica generale e di salvaguardia dei cittadini in relazione al territorio che abitano. Non sono settori chiusi ma assolutamente aperti. La lotta che fa il comitato di Nocera per la salvaguardia dell’acqua è la stessa che facciamo noi qui sull’inquinamento delle falde acquifere. Secondo me, rientra in un discorso di rispetto generale per le persone e di tutela per la qualità della vita perché coinvolge tutti. Se noi partiamo per esempio dal discorso della tutela del paesaggio, ci prendiamo dentro tutto.

Un’ultima domanda. Visto che siamo interessati a far conoscere le tematiche relative alle vertenze territoriali ai giovani, ci chiedevamo se all’interno del Comitato ci fosse una presenza di ragazzi.
Sì, c’è, per fortuna c’è. Anche perché il naso ce l’hanno pure loro e la puzza è una cosa evidente che non si può negare! Mentre i discorsi più tecnici possono essere accettati o possono trovare tanti contradditori, il discorso di disagio immediato e tangibile lo avvertono tutti.


Sull'argomento, guarda nel blog anche il video sulla vertenza.

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