giovedì 19 giugno 2008

Ripenso il tuo sorriso

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...
Eugenio Montale

Davide Varì
«Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida/ scorta per avventura tra le petraie d'un greto/ esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi; / e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto...». Di certo - deve aver pensato lo zelante funzionario ministeriale che ha preparato le tracce dei temi di maturità 2008 - questa poesia di Eugenio Montale è dedicata a una donna. Anzi, forse non se lo è neanche chiesto ma l'ha semplicemente dato per scontato. Del resto, quel sorriso e quell'«abbraccio di un bianco cielo quieto» non potevano che riferirsi al ricordo di qualche "giovenile amore" del Poeta. Amore eterosessuale, s'intende.
E invece no, la traccia A dei temi di maturità presentati quest'anno ai candidati contiene un'enorme gaffe. Eugenio Montale dedicò infatti quella poesia al ballerino russo Boris Kniaseff, come testimonia la dedica "a K". Un uomo dunque, altro che "ruolo salvifico e consolatorio della figura femminile" che la commissione chiedeva di commentare.
Il bello della faccenda è che tutti gli studenti italiani che hanno scelto quella traccia, avranno sprecato fiumi di incostro per scovare l'amore femminile nella storia della poesia italiana: dalla donna angelicata della lirica del '300, all'amore disperato dei Canti leopardiani. Tutto inutile, tutto sbagliato. Chissà se qualcuno ha pensato a Sandro Penna, il poeta omosessuale che tante splendide liriche ha dedicato ai suoi giovani amanti, oppure a Saffo.
Ma la domanda che aleggia tra gli istituti di mezza Italia è una ed una soltanto: adesso cosa succede? Nel caso in cui qualcuno decidesse di contestare la validità dell'esame e fare ricorso, come si metterebbe per il ministero?
Un aiuto arriva dall'avvocato Isetta Barsanti Mauceri: «Diano disposizioni a tutte le commissioni di considerare come un compito di fantasia il tema su Montale alla maturità», ha dichiarato. Una scappatoia per evitare strascichi e polemiche. E di fronte a un eventuale ricorso di uno studente bocciato? «In questo caso - continua l'avvocato - dovrebbe essere presentato al Tar, impugnando il giudizio negativo, che però dovrebbe riguardare soltanto il compito scritto di italiano. Cosa che già di per sè si potrebbe configurare come un giudizio illegittimo». «In ogni caso - ha aggiunto - non avrebbe sbagliato lo studente che avesse seguito la traccia fornita dalla commissione, mentre paradossalmente potrebbe risultare respinto chi avesse seguito il reale significato della poesia».
Ma, almeno per ora, dal ministero della pubblica istruzione non arriva nessuna notizia. Semplicemente fanno finta di nulla e negano l'errore. «Ma quale errore ed errore - ha sbottato l'ispettrice capo dottoressa Petruzzi, raggiunta al telefono da Liberazione - le tracce erano esatte, giustissime. Domani comunque faremo un comunicato ufficiale», ha tagliato corto indispettita, molto indispettita, l'ispettrice capo.
In pochi sanno chi abbia materialmente scritto quella traccia. Voci e sospetti si inseguono, ma nulla di certo. A rendere drammatica una faccenda grottesca il fatto che nessuno dei professori in commissione si sia accorto di nulla. Dal Nord al Sud della penisola, non si ha infatti alcuna notizia di docenti che abbiano l'abbiano segnalato agli ignari studenti disperatamente impegnati a riempire quel foglio vuoto. Netto il giudizio di Vladimir Luxuria che parla di «censura didattica ufficiale nei confronti di poesie d'amore basate sull'omofilia».

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