sabato 6 marzo 2010

"Noi sognatori del nuovo mondo", di Pablos Parigi

Noi sognatori del nuovo mondo
andiamo avanti e ci piace
non siamo gente che soggiace
a nessun ostacolo, non temendo

ma tremendo acume adottiamo
contro il nemico furbo e subdolo
lo combattiamo con l'umile obolo
alla violenza assurda non cediamo.

Il cristiano libero non è bramoso
è attento e gentile al nemico irato
impone uno sguardo non borioso

tenta d'addolcire l'uomo indiavolato
con parole d'Amore e giudizioso
conforta il suo fiacco spirito malato...

ma se leggi d'un reato
un'ingiusta condanna su cuccioli
dalla Natura assai penalizzati e soli

e i pensieri lor deboli,
nasce dal cuor vigoroso un tumulto
sollevazione pubblica all'insulto

personale, non par culto
difendere la Nazione, stupidi improperi
all'animo allarmato più che gli scioperi

appesantiscono, e seri
pensieri dal buon senso ritornato
si lanciano come legno avvelenato

sul maligno non turbato.
E' l'ennesimo scherzo dei ligi figli
ai padri con l'amanti sotto i tigli

ciechi come conigli
nell'epoca della maturità, sordi
alle note stonate dei soliti accordi

nel quotidiano discordi
e trascinantisi come Unni e barbari
tra le vetrine, la panchina, con salari

facili, stimoli rari.
La scuola da segnali, scomodi e banali
non puoi tradurli, se non t'hanno dato ali!

Se non provi non vali
apri la mente al povero sconosciuto al gelo
soffia quella polvere dell'abbandono, il velo

del selvatico melo;
scopri la dolcezza del suo frutto autentico
ci sono i germi della tua vita, nero geroglifico

di un futuro insaporito
con il tuo patrimonio genetico, non un rifiuto
una cetra d'argento con il tuo ligneo liuto.

E' un progetto incompiuto
se non butti gli occhi negli angoli più bui
tu che li hai...vivi e sogna anche per lui!


Paolo Pablos Parigi


S.G.B. 22/02/2010. Ore 21.00 nella mail di lavoro ecco il pensiero dedicato agli irati nemici che attaccano i deboli. Non li nomino nemmeno, potrei solo fare ulteriore pubblicità. La musica con cui ho scritto è l'album Raingods with Zippos di Fish del 1999. E' molto bello ed evocativo, ma le immagini che mi hanno spinto a scrivere sono altre: gli occhi profondi dei bambini innocenti.

1 commento:

Pablos Parigi ha detto...

Il solito commento non è perche dovrei dare una risistemata al titolo...che non è esattamente quello che figura sul blog, ma il seguente:

Elegia cristiana non pretende
ma verdi speranze sottende
per uomini molto spaesati
e' un titolo e un'affermazione
come urlo di dolori trasandati.

Poi inizia la poesia.

Grazie al Maestro Francesco...è un grosso onore!!