L’idea era intrigante: Istanbul, Parigi e Praga percorse, in un viaggio immaginario, attraverso le pagine di grandi scrittori. La sua realizzazione ha superato ogni più rosea previsione. Per quasi due ore il pubblico del Teatro Morlacchi, che ieri sera ha ospitato l’evento voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia e da Luca Beatrice, critico d’arte e curatore del progetto “Infinita città”, si è fatto letteralmente trasportare via dalla letteratura ispirata alle tre capitali europee. Un sabato sera dedicato al “religioso” ascolto di Elisf Shafak, Orhan Pamuk, Eric-Samuel Schmitt, Sebnem Isiguzel, Louis-Sébastian Mercier, Bohumil Hrabal, Vladimir Karbusicky, Angelo Maria Ribellino e Raymond Queneau letti dalla bravissima interprete Corinna Lo Castro e da Piero Dorfles e Neri Marcorè, il critico letterario e l’attore-imitatore, già collaudata coppia televisiva del fortunato programma di Rai Tre “Per un pugno di libri”, quest’anno alla sua dodicesima edizione. Teatri deserti e libri invenduti? Il popolo perugino ieri sera non sembrava affatto confermare il trend nazionale. La ricerca di belle atmosfere ha provocato, ancora una volta, come già avvenuto per altri eventi organizzati dall’Assessorato alla Cultura, una mobilitazione di massa, solo parzialmente soddisfatta dalla capienza del teatro. Tutto merito della magica formula ad “ingresso gratuito”? Poco plausibile viste le faticose file ai botteghini del teatro per accaparrarsi l’agognato posto e le proteste dei numerosi cittadini rimasti sprovvisti di biglietto. La sete di cultura ai tempi della crisi economica rende ogni taglio una dolorosa ferita inferta al tessuto sociale cittadino. Proprio a quello che, a prescindere dall’anagrafe, si dimostra più vitale nell’accusare, ad esempio, insofferenza per il brutale impoverimento dei contenuti della tivù di Stato e che vorrebbe trovare una via di uscita a tale miseria nella programmazione culturale del proprio Comune.
di Isabella Rossi
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