giovedì 11 settembre 2008

9/11: quale eredità?

Sono passati 7 anni dagli attentati dell’11 settembre 2001. Mille dubbi, mille domande sulle dinamiche e su aspetti incongruenti non ancora trovato risposte chiare. Resta il fatto che l’11 settembre 2001 il mondo si fermò attonito davanti a immagini mai viste prima; per la prima volta una realtà di orrore puro entrava nelle case, negli occhi, nei cuori di miliardi di persone. Gli effetti di quel disastro sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti. L’11 settembre rappresenta infatti la data fondamentale a cui si ricorre per spiegare gli ultimi 7 anni di storia dell’umanità. 7 anni segnati dalla lotta al terrorismo. Una lotta dalla quale le 2974 vittime dell’11 settembre e il mondo intero aspettano ancora risposte.
La strategia di lotta al terrorismo voluta dal comandante in capo George W. Bush lascia infatti più interrogativi che risposte chiare..e soprattutto lascia sul campo più vittime innocenti che colpevoli.
La scelta di combattere il terrorismo con la guerra preventiva, infatti, non solo ha rappresentato un costo sociale (in vittime tra i militari) ed economico (la guerra costa..e ne paga le conseguenze il mondo intero dipendente dall’economia USA) rilevante per gli stessi USA, ma ha solo minimamente intaccato la potenza economica e militare del terrorismo, che paradossalmente ne esce rafforzato.
Combattere il terrorismo con altre forme di terrorismo (bombe intelligenti sui bambini, Guantanamo, Abu Ghraib), criminalizzare indiscriminatamente il mondo islamico tutto, decretare una non giustificata superiore etica e morale della cultura occidentale, sventolare la bandiera della democrazia per giustificare guerre che con la lotta al terrorismo non hanno nulla a cha fare, porta solo ad una radicalizzazione estrema nello scontro tra civiltà, la quale ha l’unico e solo risultato di portare sempre più nuovi consensi verso forme di terrorismo, visto come unica risposta efficace alla guerra.
E’ evidente che in questo caso il fine non può giustificare i mezzi. Combattere il terrorismo parte in primo luogo dalla definizione che si vuole attribuire al terrorismo stesso: parlare di Stati Canaglia per giustificare iniziative militari e di politica estera non ha nulla a cha fare con il terrorismo, nasconde infatti evidenti interessi economici e geopolitici. In secondo luogo la lotta al terrorismo solo ed esclusivamente con la forza militare si è dimostrata perdente. Non si può infatti combattere il terrorismo senza prima porre su un piano paritario cultura occidentale e cultura islamica: la conoscenza, il dialogo, una cooperazione economica e sociale con il mondo arabo sono infatti un fondamento imprescindibile per poter sconfiggere il terrorismo.


Sull'argomento, guarda nel blog anche il post 9/11: un'eredità molto pesante .

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