lunedì 8 febbraio 2010

Il supergigante Zeus

δ (delta) Cefei è una supergigante gialla, prototipo di una classe di stelle variabili, tramite le quali gli astronomi sono in grado di misurare le distanze nello spazio. Si trova in una costellazione della Regione polare nord, non una stella. Essa porta il nome di Cefeo, un mitico Re di Etiopia, marito della Regina Cassiopeia e padre di Andromeda. Un altro luogo da scoprire per poi distruggerlo come la nostra Madre Terra, ma in particolare sul finire degli ultimi secoli di sviluppo economico e sociale.
La figura di Zeus qui utilizzata, mi è stata suggerita da un verso delle opere del Maestro Giancarlo Menotti, l'ideatore del “Festival dei due Mondi”, che tanto ha reso Spoleto tanto celebrata. La suggestione della grandezza della greca Divinità, mi ha portato sicuramente in modo indegno, a vestirlo di responsabilità che solo oggi competono a uomini d'altro regno. La poesia è come una spontanea polla, che dal momento in cui effluisce, fino a che la falda non si è abbassata, scorre e tutto lenisce. L'acqua della fonte, scorre sul terreno lungo la linea di maggiore pendenza; tutto trasporta e nella fattispecie ha condotto a valle i detriti del poeta, della sua esistenza che erano sottoforma di idee vergini, d'idee alterate, sia, loro malgrado d'idee dimenticate. L'acqua, usata nel paragone, è proprio oggetto di forte interesse delle Autorità mondiali e così viene raccolta, e guidata in ingorghi autostradali e rivenduta da un inutile carrozzone. L'utilizzo della risorsa non dovrebbe essere poi esoso, dovrebbe essere liberamente disponibile, ma pare che per risparmiarla oggi debba esistere un “Padre giudizioso”, che la gestisce e non la spreca per me, povero figlio insensibile. Siamo sicuri che essa non venga gettata, e soprattutto che poi quando sarò bisognoso, per la sopravvivenza scontata, il “Padre” me la doni giudizioso? Dio sa donare...l'uomo credo sappia regalare, per il suo tornaconto e per suo figlio in alcune circostanze, se esso ha già imparato la storia e le sue conseguenze.

Non sarò mai Zeus per il suo nome,
non creerò mai cotale soggezione
cercherò di essere come mi è insegnato
non vivendo per dilaniare ogni bene creato.
Banchetterò con chi mi vorrà vicino
nell'umiltà più totale, sarò un fanciullino
con la sua curiosità, anche tra i vecchi
non farò spegnere l'irreale lumicino
che la vita sembra spegnere a secchi.

Non sarò mai Zeus per il suo cielo
perchè nella vita sulla terra serve zelo
non inerzia, superbia come intorno sento.
Alcuni violenti primeggiano con gradimento
alto, di quella gente che non ha lumino
ha tanti bytes, ma ignora il dritto cammino
...si trascina tra i messaggi più assordanti
che Zeus studia paternamente e propina
sommergendo l'etere di segnali accattivanti
vuoti e nocivi e al baratro ci avvicina.

Non sarò Zeus perchè ve ne sono troppi
di Dei mascherati da eroi, portan intoppi
lentezze, accanimento contro il corretto
intendimento, lavorano per un'altra Caporetto?
Zeus manda i suoi figli illegittimi della terra
contro i suoi legittimati, sponsorizzati incapaci
arroganti e facenti le pratiche per Sorella
Acqua, tanto intontiti da certe sostanze, farmaci
...è privatizzata per una sola dinastia senza neo
quelli che vivranno sulla supergigante δ Cefeo.

1 commento:

Pablos Parigi ha detto...

il primo commento è stato il seguente:
"E' con poche parole
Pablos parigi che ti rispondiamo

sentiamo malinconia e rassegnazione
nelle tue parole

ma con le nostre non saranno mai sole

a presto poeta"

Grazie mille...sempre.