domenica 10 gennaio 2010

Il sasso nell'acqua

Con l'intenzione di non allentare l'attenzione sul tema dell'acqua pubblica, soprattutto alla luce dei recenti provvedimenti che impongono ai comuni italiani di privatizzare i servizi di gestione dell'acqua, riportiamo l'appello lanciato al termine del 64esimo convegno giovani promosso dalla Pro Civitate Christiana e da Pax Christi. Il convegno, dal titolo significativo "Il sasso nell"Acqua", si è tenuto ad Assisi tra il 27 e il 30 Dicembre 2009 e ha avuto tra i relatori P. Alex Zanotelli, noto padre comboniano impegnato nelle battaglie di ripubblicizzazione dell'acqua.

Noi, riuniti ad Assisi per il 64esimo convegno giovani(27-30 dicembre 2009), promosso dalla Pro Civitate Cristiana, dal titolo "Il sasso nell'acqua", dopo tre giorni di dibattiti e di confronto sul tema dell'acqua, desideriamo lanciare un nostro messaggio.

Noi crediamo che l'acqua sia vita! La vita nasce dall'acqua: l'acqua è il cuore stesso della vita. L'uomo è acqua che cammina, che pensa. Per questo noi affermiamo che l'acqua è un diritto fondamentale dell'umanità, come ribadito da Benedetto XVI, nella sua enciclica "Caritas in veritate", che proclama l'accesso all'acqua «come diritto universale di tutti gli esseri umani senza distinzioni né discriminazioni».

Noi affermiamo che l'acqua è essenziale per la vita di ogni uomo e di tutti gli esseri viventi. L'uomo è custode delle risorse idriche, che devono essere garantite a tutte le creature. A tutte le donne e a tutti gli uomini devono essere assicurati l'accesso all'acqua e la quantità utile a garantirne la vita di almeno 50 litri al giorno, come sancito dall'Onu. La mancanza di accesso all'acqua provoca vittime in tutto il mondo. Si tratta di un diritto delle generazioni future. L'acqua è una risorsa limitata. Solo una minima parte dell'acqua del pianeta è dolce e la maggior parte è contenuta nei ghiacciai, oggi sotto minaccia di sparire per il surriscaldamento terrestre.

L'acqua non deve essere sprecata e va preservata nella sua qualità. L'acqua disponibile deve essere gestita in modo equilibrato, anche a garanzia delle generazioni future. Noi affermiamo, proprio qui dalla città di Francesco, uomo di Pace, che l'accaparramento delle risorse idriche genera conflitti e che le future guerre verranno combattute per l'acqua. Noi affermiamo che la gestione pubblica dell'acqua è fonte di democrazia e garanzia di pace tra i popoli. Noi affermiamo che le politiche dell'acqua devono essere improntate al rispetto dei principi enunciati e cioè devono scegliere la via della gestione pubblica delle risorse idriche; devono sottrarre l'acqua alle leggi del mercato e del profitto, a livello locale, nazionale e globale, anteponendo alle pressioni delle multinazionali il grido dei poveri.

Per questo noi condanniamo la decisione del Parlamento italiano del 19/11/09 di privatizzare l'acqua: è un atto gravissimo che noi riteniamo immorale. Per questo noi chiediamo che l'acqua rimanga gestita esclusivamente e direttamente dalle comunità locali, che hanno da sempre diritto di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile. Chiediamo a tutti i cittadini italiani di sollecitare la convocazione del Consiglio comunale per dichiarare l'acqua un bene di non rilevanza economica e aprire così la strada alla gestione pubblica diretta da parte dei Comuni, escludendo la spa tra i modelli di gestione dell'acqua. Noi chiediamo al governo italiano di escludere l'acqua dall'art. 15 166/09 e di riconoscere l'acqua come diritto fondamentale degli esseri viventi. Noi chiediamo a tutte le confessioni religiose e particolarmente alla Cei una presa di posizione chiara sull'acqua. Noi chiediamo alla società civile di compattarsi per un sempre maggiore impegno nella difesa del diritto all'acqua. Diamoci tutti da fare per salvare Sorella Acqua.

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