martedì 10 novembre 2009

Lavorare stanca? (di Pablos Parigi)


Il titolo è naturalmente una citazione da Cesare Pavese, titolo di una delle sue più celebri opere poetiche, dalle cui parole ogni istante nella scrittura traggo ispirazione. La visione dei tasti del pianoforte che mi si gettano contro con violenza, tutti ed ottanta otto bianchi e neri, si è materializzata mentre camminavo in una faggeta ai 1380 m s.l.m. nel territorio ancora incontaminato, nel limite dell’umano controllo, della Comunanza Agraria di San Marco, sopra Norcia. Il mio corpo stanco si è sdraiato senza potermi opporre, sull’erba bagnata tra i pascoli in pieno giorno: quasi come un richiamo della Natura al mio corpo di fango, a rallentare il ritmo e sentire i battiti della terra… sentirli risuonare nelle orecchie, lentamente. Rialzatomi, ho scritto una riflessione. La stanchezza non è il lavorare in sè, che al contrario stimola, fortifica e veramente nobilita, ma la ricerca del lavoro nuovo, del nuovo orizzonte per avere da sperare. Così, districandosi tra labirinti di pensieri e di cattiverie insite negli atteggiamenti della mente umana, liberandosi faticosamente di parole non dette direttamente, ma sentite per voci traverse, insulti velati da mezzi sorrisi lasciati sospesi in un saluto sempre tirato, parto, riparto sicuro per un’avventura lavorativa per aver la possibilità di costruire e rafforzare i sogni che vivi ogni notte, che sostieni con il pensiero ed il cuore, e consolidi con azioni e con gesti ogni giorno. La forza determinata della voce dolce e soave di Colei che mi accoglie tra le sue braccia e mi ama con ferma decisione, mi aiuta a trovare il verso delle sensazioni ed a raccogliere i tasti bianchi e neri del mio pianoforte, rimontarli e poi suonarli, per evocare il potere della musica e l’atmosfera accogliente di un futuro diverso.

Nella mia stanza rifletto seduto,
lasciando i progetti sedimentare
Un fruscio dallo scrittoio par venuto
alzo gli occhi, nulla…ed un vociare

tenue rumorio, il tampone di velluto
dondola sullo scrittoio, dei fogli volare
e le penne colorate di netto decapitate
la libreria sorride, la vedo avanzare

articola suoni ed i libri scomposti muove
…dall’armadio di legno da sempre profumato
di resine rosate, essenze per natura oleose

una mano m’addita ferma, in uno Stato
confuso nella tempesta di tasti, ventose
arie soffiano sabbie sul selciato bagnato

lo sguardo appannato
il ferro rovente dal lavabo strilla in cirillico
ed il letto piange lacrime azzurre d’acrilica

vernice che s’espande…
tutte le pareti sono tornate bianche
le membra sono ancor più stanche.

a Marta

6 commenti:

Pablos Parigi ha detto...

Ho deciso...Ho deciso di riportare qui sotto tutti i commenti di chi ha letto questa mia poesia e provi qualcuno a dire qualcosa in contrario. Noi poeti dobbiamo dare voce e diamo voce anche a chi si vergogna di scrivere quello che pensa.

Pablos Parigi ha detto...

una persona mi ha detto:" non l'ho cestinata la poesia...l'ho letta e mi è piaciuta. A tratti è terribile e mi ha fatto pensare ai miei figli".

Pablos Parigi ha detto...

Un'altra persona mi ha detto:" è molto bella ed è altrettanto bello che sia un giovane a scriverla, in genere i giovani non si interessano e queste poesie vanno in contro tendenza. Io ho risposto che non è vero che non si esprimono e che, non lo fanno con la poesia, magari con la musica, ed alle volte ci credono poco. Non ne puoi fare a meno di scrivere? no, non più.

Unknown ha detto...

Paolo, caro Paolo, continua così, prosegui nella tua ricerca, esplora, lasciati emozionare!
Un abbraccio da lontano!!
maria

Pablos Parigi ha detto...

Dimenticavo il commento più particolare da due colleghi di lavoro:

Quando diverrai famoso,
nel peregrinar dei tuoi mille pensieri
ricordar ti dovrai
dei geologi della terra fieri.

Nel contempo senza sosta e timor
tra una poesia ed un fior
il travaglio dovrai procurare
altrimenti ci lasci perire.

Pablos Parigi ha detto...

La mia risposta è stata:

...comunque credo che la forma del fabbricato
potrebbe essere quella con dietro un bel porticato

il muro di contenimento non da problemi
conosco gia molte tipologie di calcolo e sistemi

farò la relazione di scavo e riporto
e anche l'ente avrà il suo tornaconto...