domenica 8 febbraio 2009

Grillo e il desiderio di un mondo migliore

E' tornato mastodontico, caustico e devastante come un masso lanciato da un dirupo. Beppe Grillo, la “rolling stone” di casa nostra, il comico “sparlante” per antonomasia, irriverente giullare e re della rete. E mentre la classifica delle celebrità sul web della rivista americana Forbes lo incorona al settimo posto, ed è l'unico italiano presente, in Italia alla sola pronuncia del suo nome si chiudono le finestre, si srotolano le serrande e si riempiono i palasport.

Nessuna eccezione per il Palaevangelisti di Perugia, tempio di sport e cultura prestato per una notte,quella di venerdì scorso, ad un re d’incassi. Starebbe bene nel teatro goldoniano, lui che va a “braccio” su temi di scottante attualità se non fosse per un particolare: questo arlecchino nessun “padrone” lo vuole e ciò non fa che aumentare la sua fama.

“Sono partito cinque anni fa” racconta il genovese al pubblico di Perugia, “non sapevo neanche cosa fosse un blog.” Poi si avventa sulle sue vittime, gli spettatori della platea. Abbraccia teste calve, approccia signore con capelli colorati “di quella vernice che serve per l’antiruggine”, o giovani che “te non ti preoccupare che tanto il futuro non ce l’hai”. Ed in fondo piace per questo. Per i suoi colpi bassi al pubblico pagante e quelli alti alle autorità governanti. E ce n’è per tutti. Dallo “psiconano” a Brunetta non risparmia neanche il Vaticano. Eluana Englaro? “Eluana è una situazione politica”. E le donne in pensione a 65 anni? Ma certo, “in pensione in base al tipo di lavoro e non al sesso”. Grillo, come sempre dice la sua. Parla dei finanziamenti dell’Unione Europea, “8 miliardi che spariscono in Calabria, Campania e in Sicilia”; della crisi industriale “Pomigliano d’Arco ha lavorato 4 settimane in un anno”; delle notizie dal Medio Oriente “arrivano tutte da un’agenzia, le scrive un colonnello israeliano”; e del recente caso delle proteste davanti ai cancelli della raffineria Lindsey Oil della francese Total, a Grimsby, nel Lincolnshire, contro la società italiana che deve realizzare un impianto di desolforazione: “non è vero che gli italiani sono boicottati”; di Brescia, la città dove avverrebbe il maggior numero di stupri in Italia. Grillo mostra un documento dove sono previsti rimborsi spese per lo stupro a secondo dell’età. Oltre i settant'anni, si beffa il comico, “pagano loro”.

Tra una sciabolata e una risata il Grillo "delirante" ammalia e qualche volta perde il filo. Poi si riprende e continua ad infierire: “Veltroni se aveva un briciolo d’intelligenza si acchiappava il movimento del V-day”; sui famigerati media italiani "pompano paura e terrore"; e sulle sorti del Belpaese: "succederà qualcosa d'incredibile in questo paese, a breve". Ma siamo sicuri che non stia già succedendo?

Sul palco è la volta dei ragazzi del meetup di Perugia. E’ questa l’alternativa al marcio, secondo Grillo, la riorganizzazione dal basso: “io non voglio un leader politico, nelle democrazia ci sono obbiettivi”. I ragazzi annunciano una festa per San Valentino al Cva di Balanzano. Parleranno delle loro proposte per un mondo migliore. C’è un momento per tutto, anche per una tragedia che ha colpito l’Umbria. E’ Lorena Coletti a salire sul palco stavolta. Per mano ha il suo bambino. “Mio fratello è vittima della Umbria Olii”, dice, “ci hanno chiesto 35 milioni di risarcimento. E a me mio fratello chi me lo ridà?” Il lungo applauso sancisce le intenzioni del pubblico. Non sono venuti soltanto per ridere. E’ anche il desiderio di un mondo migliore ad averli spinti al Palaevangelisti questa sera.

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