"La storia non si ripete, se non nella mente di chi non la conosce." Gibran Khalil
Ricorrevano ieri due anniversari fondamentali nella storia dell’umanità.
90 anni fa gli ultimi colpi di mortai e baionette ponevano fine alla Grande Guerra, il primo conflitto che poneva davanti agli occhi e alle coscienze umane la brutalità di un nuovo tipo di conflitto mai visto prima.
70 anni fa il mondo guardava con colpevole indifferenza alla Notte dei Cristalli, primo passo di un percorso di persecuzione e intolleranza che si sarebbe concluso nei forni crematori.
Anni ed anni sono passati, e anniversari sono stati celebrati, ma resta il forte dubbio che le parole di Gibran Khalil siano purtroppo un’atroce verità.
In 90 anni il mondo ha visto susseguirsi guerre atroci e sanguinarie, alle quali si sono aggiunte altre forme di violenza, come povertà e fame.
In 70 anni persecuzioni e intolleranze hanno supportato violenze e discriminazioni.
Tutt’oggi il mondo è attraversato da guerre e violenze di ogni tipo, e ahimè, sulla questione dell’intolleranza, anche l’Italia resta protagonista. Non voglio certo paragonare la Notte dei Cristalli alle nostre classi ponte, né tantomeno alle battute da bar dette da un uomo che scambia il Cremlino per il Bagaglino, ma credo fortemente che l’indifferenza o la superficialità con cui vengono affrontati queste questioni sia un elemento cruciale su cui si valuta la civiltà o l’inciviltà di una società.
Conoscere la storia, neanche troppo lontana da noi, rappresenta quindi non un infarcimento di date e nomi di battaglie, quanto piuttosto l’autoconsapevolezza del proprio essere uomini. Partecipare alla memoria storica è quindi fondamentale a mantenere vivi quei principi e quei valori per cui il ricordo è tale.
90 anni fa gli ultimi colpi di mortai e baionette ponevano fine alla Grande Guerra, il primo conflitto che poneva davanti agli occhi e alle coscienze umane la brutalità di un nuovo tipo di conflitto mai visto prima.
70 anni fa il mondo guardava con colpevole indifferenza alla Notte dei Cristalli, primo passo di un percorso di persecuzione e intolleranza che si sarebbe concluso nei forni crematori.
Anni ed anni sono passati, e anniversari sono stati celebrati, ma resta il forte dubbio che le parole di Gibran Khalil siano purtroppo un’atroce verità.
In 90 anni il mondo ha visto susseguirsi guerre atroci e sanguinarie, alle quali si sono aggiunte altre forme di violenza, come povertà e fame.
In 70 anni persecuzioni e intolleranze hanno supportato violenze e discriminazioni.
Tutt’oggi il mondo è attraversato da guerre e violenze di ogni tipo, e ahimè, sulla questione dell’intolleranza, anche l’Italia resta protagonista. Non voglio certo paragonare la Notte dei Cristalli alle nostre classi ponte, né tantomeno alle battute da bar dette da un uomo che scambia il Cremlino per il Bagaglino, ma credo fortemente che l’indifferenza o la superficialità con cui vengono affrontati queste questioni sia un elemento cruciale su cui si valuta la civiltà o l’inciviltà di una società.
Conoscere la storia, neanche troppo lontana da noi, rappresenta quindi non un infarcimento di date e nomi di battaglie, quanto piuttosto l’autoconsapevolezza del proprio essere uomini. Partecipare alla memoria storica è quindi fondamentale a mantenere vivi quei principi e quei valori per cui il ricordo è tale.
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