venerdì 20 giugno 2008

Il Tar Veneto boccia l'ampliamento della base Usa Dal Molin a Vicenza

Da http://www.repubblica.it/ del 20 giugno 2008

Accolto il ricorso del Codacons: "Mancata la consultazione della popolazione". "Assenso del governo formulato impropriamente. Bando non in linea con norme Ue". Soddisfatta l'associazione consumatori. Legambiente: ottimo punto di partenza.

Manifestazione a Vicenza contro l'ampliamento della base Usa Dal MolinVICENZA - No all'ampliamento della base Dal Molin a Vicenza: il Tar del Veneto ha bocciato il raddoppio dell'aeroporto americano, accogliendo così il ricorso del Codacons. Una nota dell'associazione per la tutela dei consumatori spiega che per il Tribunale amministrativo è mancata, fra l'altro, la consultazione della popolazione interessata nonostante fosse prevista dal memorandum Usa-Italia.

"LEGGI ORDINANZA DEL TAR"

Nessuna traccia documentale di supporto "è stata riscontrata" sull'atto di consenso "presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d'America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali", rileva il Tar nelle considerazioni che accompagnano la sentenza che riguarda l'ampliamento della base Usa di Vicenza.

"Tale atto di consenso, che pertanto risulta espresso soltanto oralmente - sottolineano i giudici - appare estraneo ad ogni regola inerente all'attività amministrativa e assolutamente extra ordinem". Tale dunque "da non essere assolutamente compatibile con l'importanza della materia trattata con i principi tradizionali del diritto amministrativo e delle norme sul procedimento, in base ai quali ogni determinazione deve essere emanata con atto formale e comunque per iscritto".

Il Tar rileva anche che l'assenso del Governo Italiano "risulta essere stato formulato, del tutto impropriamente, da un dirigente del Ministero della Difesa, al di fuori di qualsiasi possibile imputazione e competenze e di responsabilità ad esso ascrivibili in relazione all'altissimo rilievo della materia".

Nel procedimento per l'ampliamento della base Usa di Vicenza sussistono anche "altri profili di illegittimità, alla luce della normativa nazionale ed europea". Tra l'autorizzazione è stata rilasciata "non solo per quanto riguarda l'insediamento delle nuove strutture della base militare, ma anche per la realizzazione delle relative opere, senza procedere alla verifica ex ante, del rispetto delle condizioni esplicitamente apposte".

Nell'accogliere la sospensiva chiesta dal Codacons sull'ampliamento della base Usa, i giudici esprimono "gravi dubbi" anche sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) rilasciata dalla Regione Veneto. Nella propria istanza, l'associazione dei consumatori sottolineava che la Vinca, pur intitolata "Progetto ovest", sembra riferirsi al vecchio progetto e non tenere in alcun conto il progetto alternativo che prevedeva l'accesso alla base da nord.

I giudici sottolineano l'impatto "del consistente insediamento (e della connessa antropizzazione) sulla situazione ambientale, del traffico, dell'incremento dell'inquinamento e in ordine al rischio di danneggiamento e alterazione delle falde acquifere".

Il Tar rileva ancora che manca ogni riscontro "di avvenuta consultazione della popolazione interessata". Alla luce delle considerazioni esposte, i giudici ritengono di sospendere l'efficacia dei provvedimenti impugnati dal Codacons, "inibendo nei confronti di chicchessia l'inizio di ogni attività diretta a realizzare l'intervento e ciò sotto l'intervento e il controllo degli organi del Comune di Vicenza competenti in materia di edilizia e urbanistica".

Secondo l'associazione dei consumatori "la motivazione espressa dal Tar è ancora più soddisfacente di quanto ci si poteva aspettare, poiché i giudici sono entrati nel merito dell'intero procedimento, contestandolo pezzo per pezzo come il Codacons chiedeva".

Per il comitato "No alla Dal Molin" che da tempo si oppone all'ampliamento della base Usa si tratta di un "fatto storico" sia per la città di Vicenza che soprattutto per l'Europa stessa: "Sono stati riconosciuti tutti i diritti e i riferimenti fatti dal Codacons alle leggi italiane". Soddisfatta anche Legambiente che definisce la sospensiva un ottimo punto di partenza, su cui ora occorre vigilare "affinché diventi un fermo definitivo". E l'esponente dei Verdi Michele Boato, presidente Ecoistituto del Veneto, chiede ora con urgenza un referendum comunale e che "si annulli il via libera ai lavori dato inopinatamento dal precedente sindaco e dal suo consiglio comunale". Il sindaco Achille Variati assicura: "si tratta di una sentenza di un Tribunale italiano in territorio italiano e quindi ritengo che verrà assolutamente rispettata. Vigileremo senza eccessi", ha detto.

Intanto il tempo stringe: giovedì 26 il Consiglio comunale di Vicenza deciderà se e come fare un qualche referendum. Il primo luglio le chiavi del settore ovest del Dal Molin saranno consegnate agli americani. A ottobre dovrebbero cominciare i lavori di ampliamento.

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