Articolo tratto dalla Nazione
BASTIA SEDUTA FISSATA PER MERCOLEDI’ PROSSIMO SU PROPOSTA DELLE LISTE CIVICHE DI ROSELLA ARISTEI
NON SOLO polemiche e chiacchiericcio politico accompagnano il confronto sul futuro delle scuole a Bastia. La Conferenza dei capigruppo ha infatti deciso di convocare un Consiglio comunale ‘aperto’ su: «La scuola e il territorio comunale – Proposte a confronto per la programmazione del servizio pubblico di base». L’argomento era stato sollevato da una mozione presentata dal capogruppo delle Liste civiche, Rossella Aristei, che per professione svolge il ruolo di Dirigente scolastica. Il 17 aprile scorso, quando la mozione è arrivata all’esame dell’assemblea consiliare, si è stabilito di portare l’argomento ad una riunione del Consiglio dedicata a questo singolo argomento. Nella seduta, convocata per mercoledì 18 (alle 20,30) potranno intervenire i consiglieri comunali e anche il pubblico, le associazioni e i rappresentanti delle scuole. Il tema è di grande rilevanza non solo perché riguarda il futuro delle giovani generazioni, ma anche l’assetto delle sedi scolastiche in presenza, qui a Bastia, di un notevole aumento demografico, ormai totalmente dovuto all’immigrazione. Anche il momento scelto per il confronto sembra appropriato, grazie al nuovo clima politico creatosi all’indomani delle elezioni politiche che sembra privilegiare l’analisi dei problemi e il confronto sulle possibili soluzioni, e non lo scontro ideologico che rischierebbe di lasciare le cose come stanno. Se il Comune è competente sulla logistica e sulle sedi scolastiche e non sulla didattica che è materia di competenza esclusiva degli operatori scolastici, tutt’altro che irrilevante sono la dislocazione delle scuole nel territorio e i servizi logistici.
OGGI più di ieri, infatti, la scuola svolge un ruolo educativo e formativo, ma anche sociale in misura tale da poter incidere sulla qualità di vita della comunità locale.
m.s.
Il mio commento: La città di Bastia si è sviluppata in modo selvaggio e incontrollato sul territorio, le strutture che prima erano appena sufficienti ora devono far fronte a nuove problematiche. Non sono solo gli immigrati il problema, anzi loro sono il motore propulsore dello sviluppo della città. Sono la risorsa che gli industriali sempre più piacevolmente utilizzano.
I tanti appartamenti costruiti richiamano nuovi inquilini, nuove famiglie che si inseriscono nel contesto di Bastia. Ora non si può certo pretendere che siano sufficientemente adeguate le attuali sedi scolastiche.
Non credo che il problema debba essere risolto con misure razziste. L'integrazione sociale di extracomunitari o comunitari, filo diretto per un rapporto di reciproco scambio di culture diverse, non equivale alla perdita dei nostri valori, ma propone al confronto tra le diverse realtà, esistenti e per certi versi utili alla nostra crescita. Possiamo migliorare anche prendendo esempio da chi ha meno di noi, da chi ha sofferto la guerra e la fame. Non impediamo ai nostri figli di vivere liberi nel mondo, non mettiamo paraocchi, la loro conoscenza non può avvenire solo sui libri, diamo loro l'opportunità di entrare a contatto con un mondo diverso.
7 anni fa
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