giovedì 12 giugno 2008

Si mendichi pure... MA A 500 METRI DALLA CHIESA!



Assisi, dolce Assisi. Vedere Assisi da lontano è uno spettacolo commovente, specialmente per me che ogni mattina percorro in macchina, ancora un po’ addormentata, la strada Francescana, strada fatta tutta di curve che si addentra nelle colline e nelle verdi valli umbre e che circa 800 anni fa è stata percorsa a piedi da S.Francesco, quel santo singolare e umanissimo che si prendeva cura dei lebbrosi e che a Valfabbrica è stato quasi massacrato di botte da dei briganti perché nessuno voleva ospitarlo in casa, sporco e cencioso com’era. Ora, percorrendo la Francescana in senso contrario e di mattina presto, ci si ritrova improvvisamente davanti all’imponente figura di Assisi, al cospetto della massiccia Basilica di S.Francesco, ancora circondata dalla nebbia mattutina, eretta in nome un poveraccio che probabilmente a saperlo si rivolterebbe nella tomba. Un’altra cosa per la quale S.Francesco si rivolterebbe nella tomba è accaduta recentemente in questa “tranquilla” città di Assisi, bagnata di spirito francescano. Il sindaco di centro-destra Claudio Ricci ha emanato un’ordinanza sindacale il 24 aprile di quest’anno, con la quale si vieta ai mendicanti di chiedere l’elemosina a meno di 500 metri da piazze, monumenti, edifici pubblici e Chiese all’interno del comune di Assisi. Considerando che la sola città di Assisi di Chiese ne conta una trentina, è difficile immaginare un luogo dove i mendicanti possano stare in santa pace. Ricci dichiara che l’ordinanza è finalizzata alla “tutela dei luoghi di culto”, alla lotta all’accattonaggio e alla mendicità praticata non per concreto bisogno ma come vera e propria professione. Cosa ancor più vergognosa, i frati francescani hanno dato il loro appoggio all’ordinanza sindacale poiché la presenza di mendicanti insistenti “turba la quiete dei fedeli”, che si sentono costretti a dar loro una moneta per dimostrare di rispettare i valori del Cristianesimo. È vero che fra i mendicanti c’è chi fa del chiedere l’elemosina una professione, è vero che fra di essi troviamo molti giovani che pur di poter pagare una dose di eroina sono disposti a mendicare ed è vero che spesso dietro una donna con un bambino in braccio c’è un giro malavitoso che organizza e coordina i mendicanti in modo da assicurarsi i soldi che essi riescono a guadagnare, in cambio di protezione e di alloggio. Eppure nessun mendicante, se avesse scelta, continuerebbe a sedersi sul ciglio del marciapiede sorridendo ai pochi che si chinano per dargli qualche soldo. I giovani drop-out e i poveri di ogni sorta che vivono solo grazie alla solidarietà della gente possono essere talvolta molesti, è vero, ma dipende dai casi e dall’atteggiamento che si ha nei loro confronti. Esiliandoli da Assisi non si risolverà certo il loro problema, che continuerà a esistere altrove, in modo sotterraneo. L’ordinanza sindacale e il consenso dei frati è dunque una vergogna per Assisi, città natale del più amato fra i santi italiani che è vissuto da povero non per necessità, ma per scelta. L’ordine francescano di Assisi è un ordine mendicante, nato per servire i più deboli e diventato successivamente un’impresa con molti interessi economici e ben pochi, magri ideali spirituali. Quale dolore dunque nel vedere i mendicanti esiliati dal posto che più di tutti dovrebbe accoglierli."

Amadrugada

4 commenti:

TheEye ha detto...

Ottima analisi. L'ordinanza del sindaco Smigol-Ricci è vergognosa. Non solo mette in discussione un principio basilare per una civiltà che si definisce tale, ossia la solidarietà umana, ma stravolge lo stesso messaggio francescano. Ricordo infatti che San Francesco nel Cantico delle Creature loda il Signore per i poveri: "Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione". E la cosa ancora più vergognosa è proprio il fatto che gli frati francescani hanno avallato questa ordinanza. Chiudo facendo una doverosa citazione di Gandhi: "Ammiro il vostro Cristo, non ammiro i vostri cristiani. I vostri cristiani sono così diversi dal vostro Cristo".

Herunar ha detto...

Ricci con questa ordinanza è diventato la barzelletta d'Italia, ne hanno parlato i telegiornali e anche le Iene. Non ha fatto certo una bella figura.
L'ordinanza che prevede il bivacco e il mendicamento a 500 metri dalle chiese, risulta in pratica un divieto totale. Se si prende una cartina di Assisi, si potrà notare che le chiese sono presenti ovunque, quindi, il raggio dei 500 metri, considerando tutte le chiese del territorio, vieta il bivacco e l'accattonaggio in tutta Assisi.

In realtà la finalità principale dell'ordinanza è quella di impedire ai turisti di sostare seduti su fontane, muretti ecc.. in modo da costringerli a trovare riposo seduti nei Bar, naturalmente prendendo la consumazione obbligatoria. Una mossa astuta, ma già utilizzata da altre città turistiche come Capri ad esempio.
La cosa scandalosa è che, per coprire questa ordinanza pro-commercianti vengono tirati in ballo i soliti poveri, che ora non hanno nemmeno più il diritto di essere quello che sono.

Paolo Giovannelli ha detto...

Volevo sapere se l'ordinanza del Comune di Assisi continua a restare in vigore o se è stato almeno apportato - nel tempo - qualche "correttivo". Grazie, Paolo Giovannelli

Fede ha detto...

Dai comunicati stampa del Comune di Assisi emanati da aprile ad agosto 2008 (e reperibili in rete), non sembra che siano stati apportati dei correttivi. Al contrario, Claudio Ricci ha sottolineato più volte l'opportunità di tale ordinanza. Significativo è il comunicato di giugno 2008 che nella parte finale, nel commentare l'arresto di un rumeno accusato di gestire l'accattonaggio locale, afferma:

Questa azione conferma l’opportunità delle ordinanze comunali per l’allontanamento
di “campi nomadi ed accattoni”, legati a micro-criminalità; provvedimenti necessari per
difendere cittadini, ospiti-turisti e la sacralità dei luoghi di Assisi.
Le ordinanze, che innescarono molte polemiche, sono state, in realtà, prese ad esempio da molte grandi città italiane e anche incluse nel “pacchetto sicurezza”.
Rimane ovviamente doveroso l’aiuto e il sostegno da dare ai “veri poveri” e a coloro che sono in difficoltà, attraverso i servizi sociali del Comune e le strutture religiose.