lunedì 21 marzo 2011

Sì ai referendum sui beni comuni


Manifestazione nazionale il 26 marzo
26 marzo 2011
Ore 14.00 - Piazza della Repubblica
Manifestazione nazionale a Roma

VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini hanno sottoscritto i referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua.
Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media.
Grazie a queste donne e questi uomini, nella prossima primavera l’intero popolo italiano sarà chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri.
Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.
Per consentire la massima partecipazione, chiediamo che il voto referendario sia accorpato alle prossime elezioni amministrative e che prima della celebrazione dei referendum si imponga la moratoria ai processi di privatizzazione.
Crediamo anche che il ricorso all’energia nucleare sia una una scelta sbagliata perché è una fonte rischiosa, costosa, non sicura e nei fatti alternativa al risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti rinnovabili.
Siamo convinti che una vittoria dei SI ai referendum della prossima primavera possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.
Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme.

Per questo chiamiamo tutte le donne e gli uomini di questo Paese a una grande manifestazione nazionale del popolo dell’acqua e dei movimenti per i beni comuni da tenersi a Roma sabato 26 marzo 2011.

Una manifestazione aperta, allegra e plurale.
Per lanciare la vittoria dei SI ai referendum per l’acqua bene comune.
E per dire che un’altra Italia è possibile. Qui ed ora.

Perché solo la partecipazione è libertà.
Perché si scrive acqua e si legge democrazia.
Per partecipare dall'Umbria, partiranno autobus organizzati da Perugia, Città di Castello, Gualdo Tadino e Terni (con costo a sottoscrizione libera per finanziare la campagna referendaria). Per prenotarsi, telefonare al 333/7826433 o per e-mail acquapubblicapg@gmail.com

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mercoledì 16 marzo 2011

150 anni..portati come?!

"Patria, impertanto, significa quella determinata contrada e quella peculiare congregazione di uomini a cui ciascuno degli abitanti e ciascuno dei congregati sentesi legato per tutti i doveri, gl'istinti, i diritti, le speranze e gli affetti del vivere comune" Terenzio Mamiani

Il 2011 non è un anno di Mondiali di calcio, né tantomeno di Europei. Eppure incredibilmente, pur senza vedere 11 uomini che corrono dietro a un pallone con indosso una maglia azzurra, riscopriamo di essere italiani, e sfoggiamo il nostro grande patriottismo. Ma come sempre – purtroppo – si tratta di un patriottismo a singhiozzo, puramente ipocrita e di facciata, che nasconde un sostanziale campanilismo a oltranza
A maggior ragione, questa Italia in questo suo primo 150° compleanno offre poco da festeggiare e offre ancora meno a quegli italiani patrioti davvero, volendo usare il termine patriottismo nel suo senso più semplice e puro: amare e avere a cuore la propria patria.
Del resto, cosa dovrebbe o potrebbe festeggiare un italiano oggi?
Il fatto di avere un Presidente del Consiglio che va in giro più truccato di Moira Orfei e più rifatto di un trans brasiliano? Il fatto di aver saputo produrre personaggi politici di grande spessore e caratura (da Giolitti a De Gasperi, da Togliatti a Spinelli, da Gramsci a Moro, da Gentile a Berlinguer) e di ritrovarci ora con un circo di clown e saltimbanco (nel senso letterale del termine)? Oppure potremo festeggiare il fatto che mentre in Germania un Ministro si dimette per aver copiato una tesi (nonostante abbia rinunciato al titolo di Dottore e l’Università glielo abbia ritirato), in Francia una Ministra si dimette per dichiarazione inopportune su un (ex) dittatore (il tunisino Ben Ali), in Giappone un Ministro si dimette per aver ricevuto una donazione di €440 (quattrocentoquaranta, senza nessun mila di seguito), in Italia abbiamo un Presidente del Consiglio accusato di prostituzione minorile e abuso di potere che resta saldamente al suo posto sostenuto da un parlamento (la maiuscola l’ha persa da tempo) dove siedono corrotti, corruttori, pregiudicati, veline, illetterati..e magari anche igienisti dentali? Dovremo forse festeggiare il fatto che questo stesso parlamento di non eletti ma di nominati voglia stravolgere un testo Costituzionale (testo scritto da italiani che al di là del loro colore politico hanno vissuto – alcuni sulla propria pelle – il fascismo, consapevoli delle sue cause) in favore di un solo, singolo, unico cittadino, seppur “unto dal Signore”? Potremo forse festeggiare il fatto di aver saputo essere protagonisti a livello internazionale (siamo tra i fondatori dell'attuale Unione Europea) e aver saputo tener testa addirittura agli USA (vedi base di Sigonella, cui il merito a Craxi non può non essere riconosciuto) e ritrovarci ora a baciare mani a uno che non si fa tante remore a sparare sulla sua stessa gente (nonché va in giro vestito anche peggio di Moira Orfei)?
O potremo forse festeggiare il nostro grande senso di civiltà con cui ancora nel 2011, di fronte al bunga-bunga arcoriano, ci rivolgiamo – e continueremo a farlo – al genere femminile non riuscendo ancora né a guardarlo negli occhi, nè ad alzare lo sguardo da seni e culi?
O dovremo forse essere orgogliosi del fatto che in 150 anni non siamo ancora riusciti a creare uno Stato laico davvero, in cui ai sacrosanti diritti di un cattolico fervente corrispondano gli altrettanti sacrosanti diritti di un cittadino?
O forse si potrebbe festeggiare il fatto che dopo un secolo e mezzo gli italiani ancora non hanno ancora imparato a usare congiuntivi e condizionali (e nemmeno l’italiano stesso), ma pretendono che gli stranieri siano in grado di farlo?
A voi la scelta.
Potremo forse festeggiare prendendo spunto da un importante partito che è al Governo della Repubblica Italiana..la Lega Nord, che esce dal Consiglio Regionale lombardo mentre si canta l’Inno di Mameli, o che si schiera fermamente contro l'istituzione del 17 marzo a giornata celebrativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, per poi (sempre al Consiglio Regionale lombardo) farsi approvare una legge che istituisce come giorno festivo il 29 maggio, ricorrenza della Battaglia di Legnano (quella del famoso Carroccio della Lega lombarda).
Auguri Italia, qualunque cosa tu sia diventata o stia diventando..nella speranza di arrivare a festeggiare i tuoi 200 anni con un patriottismo meno a singhiozzo e più vero.

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lunedì 17 maggio 2010

"No Discrimination", un mondo giovanile senza discriminazioni



Segnaliamo la seguente iniziativa del gruppo DiversaMente (un gruppo di studenti, che vogliono lavorare sulle problematiche relative alle emarginazioni giovanili nel contesto perugino, alle prese con l'organizzazione della loro prima iniziativa), contro ogni forma di discriminazione, che si terranno a partire dalle 16.00 nei giorni sabato 22 e domenica 23 maggio, alla Casa dell'Associazionismo, in via della Viola 1, PG.

La prima giornata sarà dedicata al tema delle migrazioni e in particolare alle seconde generazioni di migranti presenti nel contesto locale. Seguirà un aperitivo equo e solidale e il concerto dei Kiribù.

La seconda giornata è dedicata al tema dell'omofobia e verrà proiettato il film di Luca Ragazzi e Gustav Hofer "Improvvisamente l'inverno scorso".

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martedì 13 aprile 2010

Le vertenze territoriali in Umbria, un'analisi generale

Le principali vertenze territoriali in Umbria


L’Umbria è regione universalmente rinomata per essere il “cuore verde” d’Italia. La presenza di boschi incontaminati, di dolci colline ondulate e di piccoli borghi medievali delineano scenari naturali conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Eppure anche questo cuore verde pulsante è soggetto a lacerazioni nascoste che ne minano il buono stato di salute.

In effetti, anche in Umbria esistono numerose questioni di carattere ambientale che toccano problematiche come l’inquinamento atmosferico, la preservazione del territorio e la tutela del bene pubblico. Il seguente articolo focalizza l’attenzione su un aspetto specifico della tematica ambientale, relativo alle vertenze territoriali. Per vertenza territoriale intendiamo una qualsiasi situazione di contenzioso tra una certa comunità locale e un secondo ente (pubblico o privato) sulla gestione dei beni e delle risorse presenti in un certo territorio. Rientrano in questa definizione i celebri casi dei NO TAV in Val di Susa, le manifestazioni di protesta degli abitanti di Vicenza contro l’ampliamento della base militare americana DAL MOLIN oppure, andando più indietro nel tempo, le lotte dei cittadini di Scanzano Ionico contro l’installazione del previsto sito di stoccaggio per i rifiuti nucleari prodotti in Italia.

Seppure di portata minore e meno reclamizzate, anche in Umbria le vertenze territoriali costituiscono un fenomeno di rilevanza non secondaria, con circa una ventina di “situazioni aperte” in tutta la regione. Ogni vertenza ha chiaramente i propri aspetti di peculiarità, tuttavia è possibile evidenziare un comune denominatore a tutti i casi in questione: in effetti, la vertenza rappresenta lo scontro, spesso senza possibilità di conciliazione, tra l’interesse di tipo privatistico ed economico di un primo soggetto che sfrutta o intende sfruttare una determinata risorsa presente in un certo territorio e una rappresentanza più o meno numerosa della popolazione locale che quella risorsa intende invece tutelare. Il bene da preservare può essere un patrimonio naturale o culturale oppure, nei casi più estremi, un intero bacino territoriale.

In questo contesto comune, possiamo segnalare la seguente differenzazione tra le varie vertenze.
  1. Il contenzioso è relativo ad una questione che, pur comportando numerose problematiche di tipo ambientale, ha in altri ambiti delle ricadute positive per il territorio. È il caso delle vertenze incentrate su stabilimenti industriali che producono sostanze tossiche e inquinanti ma che d’altra parte hanno un peso rilevante nel bilancio occupazionale del comprensorio in cui sorgono (cementerie di Gubbio, ThyssenKrupp di Terni, etc.)
  2. La gestione del bene in discussione non comporta dei benefici diretti nel territorio locale, ma assume una rilevanza strategica per l’interesse collettivo a livello nazionale o globale. Rientrano in questa casistica tutte quelle vertenze sulle infrastrutture di collegamento, considerate fondamentali per lo sviluppo economico di una certa macroregione geografica, ma che al tempo stesso vanno ad intaccare patrimoni naturali di notevole pregio. In Umbria ne è un esempio il progetto di costruzione del metanodotto Foligno-Sestino, il cui tracciato si dovrebbe snodare lungo numerose aree soggette a vincolo ambientale.
  3. La gestione della risorsa da parte del soggetto concessionario si profila come un mero sfruttamento economico del bene in contenzioso, senza che la collettività - tanto meno la popolazione locale - ne riceva alcun vantaggio. È questa l’accusa che gli abitanti di Boschetto (frazione a cavallo tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra) rivolgono alla multinazionale Rocchetta-Idrea che intende sfruttare, a completo discapito della comunità della zona, il bacino idrico del fiume Rio Fergia per l’imbottigliamento di acqua minerale.

Un altro aspetto che accomuna molte vertenze è la modalità di organizzazione della rappresentanza locale in comitati. Spesso additati di pensare solamente all’interesse del singolo territorio (secondo una logica nota con l’acronimo inglese NIMBY, “non nel mio giardino”….), essi rappresentano invece un interessante spazio associativo in cui esercitare forme di partecipazione popolare dal basso alla vita democratica. I comitati più attivi non si limitano a dire no allo sfruttamento da parte di terzi della risorsa che intendono difendere ma, partendo dalla vertenza di cui si occupano, elaborano valide alternative all’attuale modello di sviluppo. I siti internet di tali associazioni spiccano per la vasta documentazione su tematiche di stretta attualità (quali smaltimento dei rifiuti, questioni energetiche, gestione dei beni pubblici) e presentano proposte concrete che, oltre ad essere ecologicamente più sostenibili, possono creare anche nuove opportunità economiche e di lavoro.

In Umbria tuttavia, questi comitati faticano ancora ad avere una rappresentanza solida. Nonostante siano stati fatti dei tentativi di unificazione (come il Forum per i Beni Comuni di Ferentillo nel Maggio 2008) e le associazioni siano in contatto e collaborino tra di loro, manca ancora un coordinamento generale che permetta di esprimere una voce corale a tutte le vertenze. In ciò si esplica quello che è probabilmente il limite principale delle lotte territoriali locali. In assenza di un organismo rappresentativo centrale, i singoli comitati – spesso costituiti da semplici cittadini non professionisti della politica – sono lasciati soli nelle situazioni di contenzioso contro soggetti molto vicini ai “poteri forti” e hanno di conseguenza ristretti margini di manovra e una minore capacità di condizionamento nelle decisioni finali.

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domenica 11 aprile 2010

P. Daniele Moschetti in Umbria


Segnaliamo i due incontri organizzati dal circolo culturale "primomaggio" con P. Daniele Moschetti, che presenterà il suo nuovo libro "Gerusalemme ombelico del mondo" (edizioni Creativa-Dissensi). Entrambe le iniziative si terranno giovedì 22 aprile, il primo alle ore 18 a Perugia (in via Qieta, presso la sala Shalom ed è organizzato in collaborazione con il Gruppo Missionario Parrocchia di S. Spirito), il secondo è alle ore 21 a Bastia Umbra presso la Sala Consiliare.

P. Daniele Moschetti, padre comboniano, dopo l'esperienza in Palestina e in Kenya (dove ha trascorso 8 anni passati nella baraccopoli di Korogocho a Nairobi, prima con P. Alex Zanotelli e poi con P. Paolo Latorre), è ora missionario in Sud Sudan.

Il ricavato della vendita del suo libro sarà devoluto al centro giovanile di Mapuordit dove opera.

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martedì 30 marzo 2010

"Poesia della roccia è un solido basamento instabile?" di Pablos Parigi

Zeus

L’uomo nasce bambino
Cresce ormai lentamente protetto
dai procreatori, sotto un tetto
e non vuole affrontare il destino
esso è un percorso un po’ scritto
assai da scrivere, se sai credere
che tu potrai ogni istante incidere
sulla roccia quel che di più ti piace
come Ettore e lo scaltro Aiace
nella disfatta non hanno temuto
hanno lottato, negli Dei han creduto
oggi i loro nomi evocano un rapace
pur son poemi da tempo vergati
forse per la tua troppo svelta
memoria, mostrano valori, costosa scelta
comoda via, i guadagni non sudati.

La Rocca, custode di un’identità
Si sta sfaldando sull’autostrada del fatuo
lasciando una lucente cometa di vacuo
destinata a spegnersi, senza possibilità
nell’oblio più profondo delle tua amenità?

Non illuderti non sei più solo,incosciente
Rimane come urlo rumoroso e petulante
più di un poeta disilluso a evocare la profondità.


S.G.B., lì 28 gennaio 2010. Ispirata da un illustre maestro spoletino.

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martedì 16 marzo 2010

Sulmona, 20 Marzo 2010. Manifestazione dei comitati contro il metanodotto Brindisi-Minerbio

Clicca sull'immagine per ingrandire


Segnaliamo la seguente manifestazione di protesta dei comitati che si battono contro la costruzione del metanodotto Brindisi-Minerbio. L'iniziativa si terrà a Sulmona sabato 20 Marzo, all'interno di un corteo delle associazioni civiche locali per la difesa del territorio del Peligno.

Socialmente Giovani si era interessata a questa vicenda circa un anno e mezzo fa, realizzando un video esplicativo sulla vertenza e intervistando Stefano Luchetti del Comitato No Tubo.

Il metanodotto Brindisi-Minerbio, progetto di Snam Rete Gas e di British Gas, si inquadra in un piano strategico di collegamento, all'interno del quale l'Italia dovrebbe diventare un importante hub europeo per il transito del gas naturale. A Brindisi è previsto l'approdo di due importanti arterie del gas proveniente dall'Est Europeo, il TAP della ELG Svizzera e il South Stream della Gazprom-ENI. Dal polo pugliese, il gas verrebbe trasportato nella cittadina emiliana di Minerbio dove convergono altri importanti metanotti della rete.

Il percorso del gasdotto sta creando tuttavia numerose polemiche in tema di sicurezza e di tutela ambientale. Circa la metà dei 700 km del tracciato prevede l'attraversamento di territori ad alto rischio sismico e geologico, come L'Aquila, Norcia e Foligno. Buona parte del tragitto si sviluppa in zone soggetto a vincolo ambientale dell'Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano; la stensione delle tubature (il cui diametro sarà di circa 1.2 metri, con una fascia di lavoro media di circa 28 metri) metterebbe a serio rischio il delicato equilibrio di habitat naturali protetti. Si teme inoltre per lo stato di salute di numerosi corsi d'acqua attraversati dall'opera: solo in Umbria, è previsto il passaggio (in alcuni casi in più frangenti) di ben 14 fiumi, in una regione che nel recente passato ha dovuto affrontare diverse crisi idriche.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito del Comitato No Tubo.

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lunedì 8 marzo 2010

La Repubblica delle Banane!?

Torno a scrivere sul blog dopo tanto, troppo tempo.
Torno a scrivere dopo aver visto passare tante, troppe cose, in questa Italia che non va.
Torno a scrivere dopo aver visto approvare leggi, dopo aver visto esternare parole e pensieri, dopo aver visto passare uomini e donne che solo in Italia possono passare..ovviamente nella solita, italianissima, indifferenza generale.
Torno a scrivere quando l’ennesima vergogna non può essere taciuta, né può passare inosservata, né può essere sminuita, né giustificata.
Torno a scrivere da giovane italiano, che come tanti cerca di sopravvivere nel suo Paese..nel rispetto di leggi e regolamenti, spesso astrusi, per poter presentare la domanda per un concorso molto spesso già vinto prima della sua pubblicazione..per poter cercare un lavoro da qualche centinaia di euro al mese..per poter entare nei meccanismi di una burocrazia pachidermica..per poter fare qualsiasi cosa..
Ci viene, giustamente, come dovrebbe essere per un Paese democratico e civile, insegnato sin da piccoli che esistono regole che vanno rispettate. Regole che, da definizione, costituiscono norme prestabilite, per lo più codificate e coordinate in un sistema organico.
Ebbene, da qualche giorno in Italia non è più così. Il Presidente della Repubblica, senza neanche attendere l’esito dell’iter amministrativo dei ricorsi sulla famosa mancata e/o errata presentazione delle liste, ha firmato il cossiddetto Decreto salva-Liste, con cui si concede al Governo di poter sostanzialmente interpretare leggi e regolamenti a propria discezione e piacimento. Una cosa molto saggia, soprattutto in materia di legislazione elettorale, permettendo che esistono italiani più uguali di altri..e partiti e candidati più uguali di altri..
..senza dimenticare che tutto questo accade mentre il Presidente del Consiglio prepara l’ultimo singolo con in cantautore Apicella..
..per lo meno da oggi, forse, potremo scrollarci di dosso l’appellativo di Repubblica delle Banane..lo siamo ancora una Repubblica?!
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sabato 6 marzo 2010

"Noi sognatori del nuovo mondo", di Pablos Parigi

Noi sognatori del nuovo mondo
andiamo avanti e ci piace
non siamo gente che soggiace
a nessun ostacolo, non temendo

ma tremendo acume adottiamo
contro il nemico furbo e subdolo
lo combattiamo con l'umile obolo
alla violenza assurda non cediamo.

Il cristiano libero non è bramoso
è attento e gentile al nemico irato
impone uno sguardo non borioso

tenta d'addolcire l'uomo indiavolato
con parole d'Amore e giudizioso
conforta il suo fiacco spirito malato...

ma se leggi d'un reato
un'ingiusta condanna su cuccioli
dalla Natura assai penalizzati e soli

e i pensieri lor deboli,
nasce dal cuor vigoroso un tumulto
sollevazione pubblica all'insulto

personale, non par culto
difendere la Nazione, stupidi improperi
all'animo allarmato più che gli scioperi

appesantiscono, e seri
pensieri dal buon senso ritornato
si lanciano come legno avvelenato

sul maligno non turbato.
E' l'ennesimo scherzo dei ligi figli
ai padri con l'amanti sotto i tigli

ciechi come conigli
nell'epoca della maturità, sordi
alle note stonate dei soliti accordi

nel quotidiano discordi
e trascinantisi come Unni e barbari
tra le vetrine, la panchina, con salari

facili, stimoli rari.
La scuola da segnali, scomodi e banali
non puoi tradurli, se non t'hanno dato ali!

Se non provi non vali
apri la mente al povero sconosciuto al gelo
soffia quella polvere dell'abbandono, il velo

del selvatico melo;
scopri la dolcezza del suo frutto autentico
ci sono i germi della tua vita, nero geroglifico

di un futuro insaporito
con il tuo patrimonio genetico, non un rifiuto
una cetra d'argento con il tuo ligneo liuto.

E' un progetto incompiuto
se non butti gli occhi negli angoli più bui
tu che li hai...vivi e sogna anche per lui!


Paolo Pablos Parigi


S.G.B. 22/02/2010. Ore 21.00 nella mail di lavoro ecco il pensiero dedicato agli irati nemici che attaccano i deboli. Non li nomino nemmeno, potrei solo fare ulteriore pubblicità. La musica con cui ho scritto è l'album Raingods with Zippos di Fish del 1999. E' molto bello ed evocativo, ma le immagini che mi hanno spinto a scrivere sono altre: gli occhi profondi dei bambini innocenti.

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venerdì 26 febbraio 2010

“Primo marzo 2010, una giornata senza di noi”

In concomitanza con molte altre città italiane, anche a Perugia si terrà la manifestazione di protesta degli immigrati stranieri “Primo marzo 2010, una giornata senza di noi”. Appuntamento alle ore 14:30 in Piazza Italia.

tratto da www.primomarzo2010.it

Domenica 17 gennaio, in coincidenza con la Giornata internazionale del migrante, abbiamo presentato ufficialmente il manifesto programmatico del movimento Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi. Eccolo!

«Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi è un collettivo non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico. Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano. Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.

Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l'utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione. Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo.

La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite. Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti. La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell'Italia di oggi.

La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuovi cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro. Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone.

Il nostro primo obiettivo è organizzare per il 1° marzo 2010 una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo, non solo con la Francia che con la Journée sans immigrés, 24h sans nous ci ha ispirato, ma anche con la Spagna, la Grecia e gli altri Paesi che si stanno viavia attivando. Vogliamo stimolare insieme a loro una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via. Il 1° marzo faremo sentire la nostra voce in modi diversi, che saranno definiti, di concerto con i comitati territoriali, in base alla concreta praticabilità e all’efficacia.Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della non violenza».

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venerdì 19 febbraio 2010

"Come un uomo sulla terra"

In allegato il volantino della serata organizzata dal gruppo Amnesty International PG che si terrà la sera di giovedì 25 febbraio a Perugia (cinematografo comunale S.Angelo). Verrà proiettato il film-documentario "Come un Uomo sulla Terra" riguardante l'immigrazione irregolare, e in particolare gli effetti che l'accordo Italia-Libia sta avendo sulle modalità di rimpatrio dei clandestini. Seguirà un dibattito.


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domenica 14 febbraio 2010

Bando ANNO 2010 Premio “UN SOLO MONDO”

L'UVISP (Unione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e la Pace) organizza la XVII edizione del Premio artistico-letterario internazionale
“UN SOLO MONDO”

IL TEMA
“Crea un mondo di pace...”

REGOLAMENTO
Il Premio si articola in 3 sezioni:
A) Poesia singola inedita
B) Racconto inedito
C) Premio “Adriana Paulon” per giovani fino a 25 anni che possono esprimersi anche attraverso: a) Pittura; b) Fotografia e Computer Grafica

NUMERO DI COPIE
Gli elaborati scritti dovranno essere spediti in sette copie nitidamente dattiloscritte, di cui una sola copia con firma, indirizzo, codice fiscale e telefono dell'autore a: Premio artistico-letterario internazionale “Un solo mondo” c/o UVISP – casella postale 32 – 06088 S. Maria degli Angeli (PG), entro il 30 giugno 2010 (farà fede il timbro postale). Le opere possono essere inviate anche per e-mail all'indirizzo: info@uvisp.org specificando nell'oggetto: Premio “Un solo mondo”. Le opere, pur nella libertà dell'espressione artistica, dovranno attenersi alle finalità del bando stesso.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Quote di partecipazione (per ogni opera): adulti euro 20; giovani fino a 25 anni euro 10. Quest'anno le quote di partecipazione saranno utilizzate dall'UVISP per un suo specifico progetto: contribuire ad eliminare il fenomeno dei bambini di strada nella Repubblica del Congo. Al concorso possono partecipare autori italiani e stranieri con lavori in lingua italiana, dialetto o altre lingue europee, purché munite di traduzione. Il contributo di partecipazione deve essere versato sul conto corrente postale n. 10025062 intestato a UVISP – S. Maria degli Angeli – Assisi (PG), specificando la causale: Premio “Un solo mondo” (fotocopia della ricevuta di versamento dovrà essere allegata agli elaborati).

LA GIURIA
Le opere verranno attentamente valutate da una qualificata giuria. L'operato della giuria è insindacabile e inappellabile.

LA PREMIAZIONE
La premiazione sarà effettuata una domenica di ottobre 2010 (ore 15.30), presso la sede UVISP di Bastia Umbra (PG).

PREMI
Sezione A – Poesia singola inedita
1° classificato: diploma e viaggio-soggiorno per due persone per due notti in Europa o Italia
2° classificato: diploma ed eleganti libri d'arte illustrati offerti dalla Libreria Mondadori di Bastia Umbra
3° classificato: diploma e pregiata confezione di vini e olio umbri offerta da Cantine Bettona

Sezione B – Racconto inedito
1° classificato: diploma e viaggio-soggiorno per due persone per due notti in Europa o Italia
2° classificato: diploma ed eleganti libri d'arte illustrati offerti dalla Libreria Mondadori di Bastia Umbra
3° classificato: diploma e pregiata confezione di vini o olio umbri offerta da Cantine Bettona

Sezione C – Premio “Adriana Paulon” per giovani fino a 25 anni
Settore Pittura
1° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia ritoccata a mano
2° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia
3° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia

Settore Fotografia e Computer Grafica
1° classificato: diploma e una tavola realizzata in affresco digitale, riproduzione di un volto di S. Francesco facente parte del ciclo Giottesco della basilica superiore di Assisi; offerto da Asterisco Pubblicità
2° classificato: diploma e una riproduzione in stampa digitale su tela pittorica ritoccata a mano di un'opera del pittore Angelo Dottori
3° classificato: diploma e una stampa fotografica su tela pittorica; la fotografia originale in B/N è di Angelo Dottori

La Responsabile del Premio
Prof.ssa Marinella Amico Mencarelli



U.V.I.S.P.-Assisi
(Unione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e la Pace)
Zona Industriale Ovest – settore H
06083 Bastia Umbra (PG)
Tel. 075.8004667 – Fax 075.8004748
info@uvisp.org
www.uvisp.org

FINALITA'
Il Premio artistico-letterario internazionale “Un solo mondo” si pone l'obiettivo di creare, attraverso la produzione artistica, una mentalità nuova che si fondi sui valori della solidarietà, della giustizia, della pace e del rispetto per l'ambiente. Anche la 17^ edizione di questo concorso è bandita e organizzata dall'UVISP-Assisi, organismo non governativo (ONG) di cooperazione e solidarietà internazionale fondato e diretto da p. Giorgio Roussos. UVISP-Assisi da più di 20 anni realizza progetti di sviluppo in America Latina, Africa e Asia. I progetti riguardano 3 aree di intervento: istruzione; sanità; lavoro.

LA STORIA DEL PREMIO “UN SOLO MONDO”

Il Premio letterario “Un solo mondo” nasce nel 1994 per iniziativa dei professori Marinella Amico Mencarelli ed Enrico Cerquiglini, già volontari dell'UVISP, mentre imperversava la guerra del Ruanda. Lo scopo era, ed è ancora, duplice: sensibilizzare il mondo della cultura alla solidarietà, allo sviluppo e alla pace tra i popoli e contribuire, con le quote di iscrizione al concorso dei partecipanti, alla realizzazione di progetti nei Paesi in via di sviluppo. Sono stati aiutati un gruppo di giovani del Ruanda a costituire un'officina meccanica; si è realizzata un'impresa di apicoltura per la produzione e la commercializzazione del miele e dei suoi derivati in Ecuador; un'impresa di sartoria per le vedove del Congo in guerra; un'impresa tessile in India, e così via. Buon lavoro a tutti i partecipanti e che vinca il migliore!

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sabato 13 febbraio 2010

La scuola della guerra La riforma scolastica del ministro Gelmini e gli affari con Finmeccanica


di Srefano Ferrario

Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, On. Mariastella Gelmini, e il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, hanno firmato un protocollo d'intesa per l'avvio della sperimentazione del nuovo Progetto di Riforma relativo agli istituiti tecnici superiori (ITS), denominato "Tecnici Superiori per Finmeccanica".

Uno degli anelli fondamentali delle aziende a prevalente produzione bellica è la collaborazione con le scuole del territorio dove esse sono ubicate. Vi sono le storie di alcuni scambi tra AgustaWestland, Alenia Aermacchi e le scuole elementari e medie inferiori della provincia di Varese e Novara. Ora siamo di fronte ad un fatto grave che, in sostanza, vede un accordo sistematico di ingresso del "privato" (Finmeccanica, anche se va ricordato che circa un terzo delle azioni di Finmeccanica sono possedute dal Ministero del Tesoro) nel "pubblico" (il sistema scolastico pubblico), per la formazione in loco della forza lavoro altamente qualificata necessaria all'azienda, con i finanziamenti di questo percorso ad opera del "pubblico" (ad esempio il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica - MIUR).

Vediamone i dettagli. L'intesa si prefigge la partecipazione di Finmeccanica, attraverso le proprie aziende presenti sul territorio, alla costituzione di Fondazioni che sorgeranno in Piemonte, Toscana, Campania e Puglia.
Come contribuiranno al progetto le aziende della holding italiana? Si muoveranno su tre livelli: "Governance, individuando propri rappresentanti nel consiglio direttivo e nel comitato scientifico delle Fondazioni; Asset, con personale interno che fornirà attività di docenza (per la metà delle ore curriculari previste) e la disponibilità ad utilizzare le proprie strutture interne (ad esempio laboratori e macchinari); Placement, selezionando i giovani partecipanti più meritevoli per l'inserimento in azienda."

Chi sosterrà la riforma degli ITS è il "pubblico" e saranno, appunto, il MIUR, le Regioni e, in quota parte, il Ministero dello Sviluppo Economico.
Finmeccanica dichiara che "il progetto è pienamente in linea con le strategie del Gruppo, da sempre attento alla valorizzazione delle persone, alla loro formazione ed al loro sviluppo professionale, nella convinzione che il sapere tecnico e una cultura del saper fare siano le chiavi per rispondere adeguatamente alle sfide attuali." Pier Francesco Guarguaglini sottolinea, inoltre, che "questo progetto rispecchia i valori e le caratteristiche del nostro Gruppo, votato alla continua innovazione tecnologica, alla ricerca dell'eccellenza, alla valorizzazione del merito e alla cultura del lavoro; con una particolare attenzione al territorio, considerato che Finmeccanica è una realtà internazionale, ma, al tempo stesso, molto sensibile alle specificità dei territori nei quali opera."

Dal canto suo Mariastella Gelmini, mionistro dell'istruzione afferma che con questa modalità "si da concretezza ad un obiettivo che il Ministero sta perseguendo con determinazione: rafforzare le competenze di base del sistema scolastico, per preparare in maniera adeguata i giovani alle sfide del mondo del lavoro."

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venerdì 12 febbraio 2010

Maria, una poesia di Giampaolo Bellucci

Secondo appuntamento con le poesie Giampaolo Bellucci. In questo articolo pubblichiamo "Maria", un componimento successivamente trasformato anche in canzone dedicato ad un viados milanese. Segue infine un post scriptum dall'autore stesso, con la spiegazione di come è nata la poesia e con un'interessante riflessione sui valori d'umanità che ogni persona è in grado di portare.

Maria è un travestito
Che ha gettato i suoi pantaloni
Ha indossato
le sue convinzioni
E si è fatta un nuovo vestito
Vivere non è facile
In questa strana società
Essere quel che si è
E sostenere la propria realtà
E la falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
E poi
E poi
E poi
e poi di notte ci va
Questa è l’ipocrisia
Di chi ama ma odia Maria
Maria ha troncato con il passato
Ha gettato quel corpo
che non ha mai amato
vestita di coraggio
è scappata da un retaggio
che imprigionava anima testa e cuore
ha gettato al vento il suo dolore
vivere non è facile
in questa falsa società
nella falsa moralità
di chi solo di giorno l’addita
e poi
e poi
e poi
poi di notte ci va
Maria non è solo una mia poesia
Ma chissà quante Maria
Per le strade di ogni città
Tra i misteri e difficoltà
fra le righe della società
E nella falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
E poi di notte ci va
Fra le righe della società
E nella falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
Di chi solo di giorno l’addita
E poi di notte ci va
E poi di notte ci va


Tratta dal libro"Il Treno Dei Pensieri"
di G.Paolo Bellucci

Maria nasce come poesia e poi diventa canzone.
Circa 20 anni fa lavoravo e vivevo a Milano.
Una sera i miei amici milanesi
mi fecero uno scherzo.
Mi dissero di andare con loro in
una via frequentata da bellissime prostitute.
Quando arrivammo vidi veramente delle bellissime donne,
ma non si trattava di donne,ma di viados..
Questo lo capii solo dopo, quando mi trovai a parlare,
con quella che nella poesia si chiama Maria.
Mi ritrovai lì da solo, perché i miei amici con una scusa
mi avevano fatto scendere dalla macchina e poi si erano
allontanati lasciandomi li …
Avevo paura, all'epoca avevo una mentalità chiusa,
rigida, ottusa e tutto ciò che non conoscevo ,per me era diverso e la diversità
mi spaventava..
Di certo ero molto diverso da come sono ora.
Ora ho una mentalità elastica aperta a tutto.
Ho capito che le diversità ci arricchiscono e che ogni uomo
può insegnarci qualche cosa…
Ho imparato
Che non importa la sessualità delle persone,
che non importa il colore della pelle,
o la religione
se sono ricchi o poveri
belli o brutti,
famosi o sconosciuti…
La cosa importante è che siano uomini e
ogni uomo è diverso dall'altro.
Ogni uomo ha la sua vita,
le sue idee,
il suo carattere
i suoi casini,
i suoi segreti
i suoi vizi,
le sue virtù,
i suoi pregi,
i suoi difetti,
i suoi limiti
e da ogni uomo possiamo imparare
qualche cosa.
Questa persona,totalmente diversa da me,
mi raccontò il suo mondo .Un mondo sommerso,
che io non conoscevo affatto,
dal quale ero distante anni luce.
Mi raccontò cose, che ora ,con il caso Marrazzo,
fanno scalpore..Ma le cose già stavano così venti anni fa
e probabilmente anche molto prima..
L'incontro con questo viados,mi fece pensare molto,mi fece riflettere,
mi fece ragionare.
Mi fece capire cose, che non avrei mai capito se non l'avessi incontrato.
Mi fece abbattere le barriere del pregiudizio ,dettate dalla paura del diverso,
e mi arricchì molto a livello umano..
Parlammo una mezz'oretta..
Poi arrivarono i miei amici che ridevano come pazzi.
Mi videro lì,ancora in piedi lungo la strada in compagnia di Maria..
Ma io non ridevo affatto,ero serio,molto serio .
Maria mi aveva raccontato la sua vita.
Descritto il suo mondo,
e la sua storia mi era rimasta incisa nell'anima.
Le sue parole mi echeggiavano ancora nella testa
e mi impregnavano la mente.
Sentivo i suoi discorsi, la sua rabbia,il suo sdegno,
tanto da non poter fare a meno di scrivere e dedicarle
i versi della poesia
che avete appena letto..

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giovedì 11 febbraio 2010

USA: il civile più conveniente del militare

di Stefano Ferrario

Tra i numerosi studi effettuati sulla riconversione dalla produzione bellica a quella civile e sugli effetti della produzione bellica sulle altre tipologie d'attività (tra i più noti ricercatori spiccano Seymour Melman negli Stati Uniti e Mario Pianta in Italia), va segnalato un recente studio (ottobre 2007) dell'Istituto di ricerca di politica economica dell'Università del Massachusetts Amherst per opera di Robert Pollin e Heidi Garrett-Peltier. La ricerca dimostra come, negli Stati Uniti, sia più conveniente dal punto di vista economico e occupazionale, la produzione civile rispetto a quella bellica, a parità di denaro investito nei settori militare e civile. Diamo una sintesi; non presentiamo l'intero studio, ma i risultati di fondo che costituiscono il corpo della tesi della ricerca.

Il governo nordamericano ha speso una stima di 572 miliardi di dollari di spese militari nel corso del 2007 (è più grande del prodotto interno lordo combinato di Svezia e Thailandia e otto volte la spesa statunitense riguardante l'educazione); questo significa che si sono spesi circa 1.800 dollari per ogni residente nel paese a stelle e strisce. Il livello della spesa militare è cresciuto drammaticamente dal 2001 con un'impennata che è iniziata anche prima dell'11 settembre 2001; in termini di dollari la spesa militare è aumentata di un tasso medio del 10 percento/anno tra il 2000 e il 2006. In confronto la crescita economica generale degli Stati Uniti ha avuto un tasso medio del 2,7 percento. Come parte del prodotto interno lordo, il budget militare è stato incrementato dal 3 al 4,4 percento durante la presidenza di George W. Bush, il che significa una differenza di 134 miliardi di dollari. Ciò va attribuito alle guerre in Iraq e Afghanistan. La sola guerra in Iraq, ad esempio, secondo i dati del Congresso, costa una media di 260 milioni di dollari il giorno. È perciò ragionevole chiedersi: che benefici potrebbero avere i cittadini americani da una spesa di circa 600 miliardi di dollari se questi denari, invece che andare all'industria militare, si rivolgessero per spese interne alternative come la salute, l'educazione e l'ambiente?

Si cita spesso la spesa militare come creatrice di posti di lavoro di buon livello e stabili e portatrici di innovazione tecnologica a scopi civili, come è paradigmatico l'esempio di internet. Allo stesso tempo però incanalare 600 miliardi di dollari in aree come le energie rinnovabili, i trasporti di massa, l'educazione e la sanità creerebbe comunque una situazione in cui si supporta lo sviluppo di nuove tecnologie. Se si vuole quindi dare un quadro appropriato dell'impatto della spesa militare sui posti di lavoro bisogna esaminare la questione in termini comparativi: in altre parole qual è l'impatto della spesa di una certa somma di denaro nell'industria bellica in confronto alla stessa spesa in ambiti non militari?



































Numero di posti
di lavoro creati

% di posti rispetto
a quelli militari

DIFESA

8.555

-

TAGLI FISCALI

10.779

+26,2

SANITA'

12.883

+50,2

EDUCAZIONE

17.687

+106,7

TRASPORTI DI MASSA

19.795

+131,4

EDILIZIA MIRATA
AL MIGLIORAMENTO
DELLE INFRASTRUTTURE
E RISPARMIO ENERGETICO

12.804

+49,7


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lunedì 8 febbraio 2010

Il supergigante Zeus

δ (delta) Cefei è una supergigante gialla, prototipo di una classe di stelle variabili, tramite le quali gli astronomi sono in grado di misurare le distanze nello spazio. Si trova in una costellazione della Regione polare nord, non una stella. Essa porta il nome di Cefeo, un mitico Re di Etiopia, marito della Regina Cassiopeia e padre di Andromeda. Un altro luogo da scoprire per poi distruggerlo come la nostra Madre Terra, ma in particolare sul finire degli ultimi secoli di sviluppo economico e sociale.
La figura di Zeus qui utilizzata, mi è stata suggerita da un verso delle opere del Maestro Giancarlo Menotti, l'ideatore del “Festival dei due Mondi”, che tanto ha reso Spoleto tanto celebrata. La suggestione della grandezza della greca Divinità, mi ha portato sicuramente in modo indegno, a vestirlo di responsabilità che solo oggi competono a uomini d'altro regno. La poesia è come una spontanea polla, che dal momento in cui effluisce, fino a che la falda non si è abbassata, scorre e tutto lenisce. L'acqua della fonte, scorre sul terreno lungo la linea di maggiore pendenza; tutto trasporta e nella fattispecie ha condotto a valle i detriti del poeta, della sua esistenza che erano sottoforma di idee vergini, d'idee alterate, sia, loro malgrado d'idee dimenticate. L'acqua, usata nel paragone, è proprio oggetto di forte interesse delle Autorità mondiali e così viene raccolta, e guidata in ingorghi autostradali e rivenduta da un inutile carrozzone. L'utilizzo della risorsa non dovrebbe essere poi esoso, dovrebbe essere liberamente disponibile, ma pare che per risparmiarla oggi debba esistere un “Padre giudizioso”, che la gestisce e non la spreca per me, povero figlio insensibile. Siamo sicuri che essa non venga gettata, e soprattutto che poi quando sarò bisognoso, per la sopravvivenza scontata, il “Padre” me la doni giudizioso? Dio sa donare...l'uomo credo sappia regalare, per il suo tornaconto e per suo figlio in alcune circostanze, se esso ha già imparato la storia e le sue conseguenze.

Non sarò mai Zeus per il suo nome,
non creerò mai cotale soggezione
cercherò di essere come mi è insegnato
non vivendo per dilaniare ogni bene creato.
Banchetterò con chi mi vorrà vicino
nell'umiltà più totale, sarò un fanciullino
con la sua curiosità, anche tra i vecchi
non farò spegnere l'irreale lumicino
che la vita sembra spegnere a secchi.

Non sarò mai Zeus per il suo cielo
perchè nella vita sulla terra serve zelo
non inerzia, superbia come intorno sento.
Alcuni violenti primeggiano con gradimento
alto, di quella gente che non ha lumino
ha tanti bytes, ma ignora il dritto cammino
...si trascina tra i messaggi più assordanti
che Zeus studia paternamente e propina
sommergendo l'etere di segnali accattivanti
vuoti e nocivi e al baratro ci avvicina.

Non sarò Zeus perchè ve ne sono troppi
di Dei mascherati da eroi, portan intoppi
lentezze, accanimento contro il corretto
intendimento, lavorano per un'altra Caporetto?
Zeus manda i suoi figli illegittimi della terra
contro i suoi legittimati, sponsorizzati incapaci
arroganti e facenti le pratiche per Sorella
Acqua, tanto intontiti da certe sostanze, farmaci
...è privatizzata per una sola dinastia senza neo
quelli che vivranno sulla supergigante δ Cefeo.

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sabato 6 febbraio 2010

"Il treno dei pensieri", di Giampaolo Bellucci

Segnaliamo il video di presentazione del libro "Il treno dei pensieri", di Giampaolo Bellucci. L'autore ha accettato di recente la collaborazione con Socialmente Giovani e gentilmente metterà a disposizione alcuni dei suoi componimenti poetici.





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venerdì 5 febbraio 2010

GLI AMERICANI, una poesia di Giampaolo Bellucci

Inizia la collaborazione di Socialmente Giovani con Giampaolo Bellucci, scrittore di componimenti poetici residente a Bastia Umbra. Di Bellucci, la casa editrice Albatros-Il Filo ha recentemente pubblicato la raccolta "Il treno dei pensieri", con le poesie di maggior pregio prodotte dall'autore dall'inizio della sua attività fino ad oggi. Il componimento che pubblichiamo in questo post è una intensa riflessione sulle contraddizioni del sistema consumistico dominante nella nostra società che a favore di una ricchezza spesso effimera di uno stretto manipolo di persone, permette devastazioni, massacri e miserie estreme per il resto della popolazione mondiale.


GLI AMERICANI
Dopo l’intervento
Degli americani
Ci può sembrare
Di essere andati
Avanti e lontani
Ma di certo
non è un segreto
Che questo consumismo
In realtà
Ci ha portato indietro
Benessere, luminose città,
l’essere bombardati
continuamente
dalla pubblicità
ma c’è chi ha la
pancia gonfia e piena
e chi non ha neanche
un tozzo di pane
chi mangia a pranzo
e cena
e l’Africa che muore
di fame
il colosso che
controlla ogni potere
uccide chi
non ha neanche
l’acqua da bere
Multinazionali
eserciti
basi nucleari
prepotenza
onnipotenza
guerre
con in bocca
la democrazia
ma il petrolio
e la ricchezza
è la loro vera ideologia
dominare
questo mondo
uccidendo,finendo,
l’uomo moribondo
e con in bocca la parola
libertà
allargano la forbice
tra ricchezza e povertà.

G.PAOLO BELLUCCI

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giovedì 4 febbraio 2010

La questione di Pietramelina. Intervista a Giuliano Corbucci, Comitato InceneritoriZero Umbria





Testo del video
Socialmente Giovani torna ad occuparsi delle vertenze territoriali umbre, con un video sull’oramai annosa questione della discarica di Pietramelina. Il sito, che sorge a cavallo dei comuni di Perugia, Umbertide e Gubbio in un territorio di notevole pregio ambientale, ha suscitato fin dal momento della sua installazione la protesta di numerosi comitati cittadini locali. Della vertenza abbiamo parlato con Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che da anni si batte per la chiusura della discarica e per l’adozione di un diverso modello di gestione per lo smaltimento dei rifiuti.


Intervistiamo Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che si sta occupando della questione della discarica di Pietramelina. Partiamo innanzitutto da alcune informazioni generali sulla discarica: da quando tempo questo sito è attivo, quale bacino territoriale serve, se è una discarica di piccole o grandi dimensioni rispetto alla media...
La discarica è 25 anni che è in funzione. Inizialmente raccoglieva soltanto i rifiuti del comune di Perugia, era stata autorizzata una capacità di pochissimi metri cubi e da lì a pochi anni doveva essere chiusa. E invece successivamente hanno deciso di accorparsi e di convogliare in questa discarica, oltre al comune di Perugia, altri 24 comuni (sotto la gestione di Gesenu) e praticamente da 25 anni sversano rifiuti in questo posto. Adesso le capacità della discarica sono di tre milioni di metri cubi che corrispondono a circa tre milioni di tonnellate di rifiuti. È quindi una discarica di grandissime dimensioni, qui in Umbria è la più grande in assoluto. E anche per questa volumetria, noi crediamo che debba essere chiusa.

Entrando nello specifico, quali sono i motivi per cui definite la discarica come un vero e proprio “mostro ambientale”?
È un mostro ambientale perché comunque qui ci sono degli animali che vengono tutelati, che sono stati inseriti nel progetto Natura 2000 e che quindi dovrebbero essere preservati da quelli che sono animali che vengono dai rifiuti (quali possono essere corvi, cornacchie, gabbiani, topi) e che non sono autoctoni della zona. Qui siamo nell’Appennino e questi valloni hanno delle specificità e degli animali (ad esempio i lupi) che devono essere tutelati, essendo inseriti nel progetto di Natura 2000 nel sito d’interesse comunitario.

Esistono delle indagini ufficiali sullo stato ambientale del territorio circostante la discarica?
Sì, ci sono numerosi verbali fatti della Guardia Forestale che hanno portato anche, oltre alla denuncia, alla condanna in primo grado di due responsabili della Gesenu ad otto mesi di reclusione (pena sospesa) e ad un’ammenda pecuniaria ai gestori della discarica.

E per quanto riguarda invece lo stato di salute della popolazione, esistono degli studi sui possibili rischi?
Non esistono perché ovviamente sappiamo benissimo come vanno queste indagini. Comunque due gestori della discarica sono stati condannati per un evento, avvenuto nel 2004, di sversamento di pergolato all’interno del torrente Mussino. Noi abbiamo denunciato (e la Forestale ha fatto i suoi verbali anche in questo caso) due sversamenti importanti che sono avvenuti in Gennaio; il primo il 4 Gennaio 2010 e il secondo a distanza di quindici giorni dal primo. Adesso si sono quindi aggiunti questi nuovi verbali a quelli vecchi.

Il nome del vostro comitato (InceneritoriZero Umbria) richiama ad una questione che apparentemente è diversa dalla problematica della discarica. Quali sono allora le vostre rivendicazioni? Qual è il modello che proponete per una diversa gestione dei rifiuti?
Inizialmente, quando ci siamo costituiti, c’era il progetto della costruzione di un inceneritore proprio qui a Pietramelina, che doveva chiudere il ciclo dei rifiuti. Da qui è nato il nome InceneritoriZero. Quello che proponiamo? Proponiamo quello che viene fatto a livello europeo. Ovviamente gli inceneritori che sono stati costruiti in Europa venti-venticinque anni fa sono oramai da dismettere, perché comunque si sono resi conto che da quei camini escono talmente tante di quelle polvere sottili, diossine, furani tossici per la salute. Il modello che proponiamo è il modello Vedelago, il modello Capannoli; raccolta differenziata spinta, riciclaggio all’80% - 90% del quantitativo dei rifiuti e la restante parte può essere monitorata ed essere messa in posti dove non creano disagio per la salute dei cittadini e dell’ambiente.

E da parte delle istituzioni vi è un ascolto alle vostre richieste?
Sì, fino ad adesso c’è stato ascolto. Peraltro la discarica dovrà essere dismessa per quello che è stato inserito nel Piano Regionale. E quindi siamo convinti che questa volta gli amministratori rispetteranno quello che è stato scritto nelle leggi regionali.

Infine un’ ultima domanda che abbiamo fatto a tutti i responsabili dei comitati fino ad ora incontrati. Il nostro è un gruppo formato da ragazzi e vorremmo sapere se c’è un interesse da parte dei giovani del territorio alla problematica della discarica e ai temi ambientali in genere. E quanto incide la partecipazione giovanile all’interno del vostro Comitato?
I più giovani all’interno del Comitato hanno fatto il sito e sono loro che si occupano della gestione amministrativa del Comitato stesso. Noi ci occupiamo degli incontri, quello che serve a livello organizzativo ci pensano loro. Quindi è importantissimo che ragazzi giovani, stimolati e motivati si inseriscano all’interno dei comitati perché c’è proprio bisogno che le generazioni future prendano coscienza delle problematiche ambientali.

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domenica 31 gennaio 2010

Socialmente Giovani aderisce a Net1News

Da qualche giorno un piccolo banner bianco compare in alto a destra sulla pagina principale del nostro sito. Socialmente Giovani ha aderito a Net1News, un progetto per un nuovo modello di organizzazione delle informazioni sul web. Net1news (o Nettuno) è la prima net news attiva in Italia, uno strumento che intende dare visibilità a tutta una serie di piccoli blog che producono informazione "dal basso" (citizen journalism). Il portale aggregherà le notizie dei vari blog, dividendole per categorie e zone geografiche e fornirà sulle sue pagine brevi riassunti degli articoli, rimandando il lettore ai blog "originali" per la lettura completa. L'obiettivo dichiarato è quello di creare un canale pubblicitariamente appetibile e suddividere gli introiti con i siti e i blog partecipanti in maniera proporzionale al successo riscosso dai contenuti.

Ecco un video di presentazione del progetto:



Qui una demo di quella che sarà la prima pagina del sito, pronto per l'uscita tra pochi giorni. Per avere invece maggiori informazioni, visitate il blog www.net1news.blogspot.com.

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