All’ora di pranzo, tutta la famiglia è radunata intorno al televisore, quello con lo schermo ultrapiatto che occupa il posto d’onore davanti al tavolo e che sta trasmettendo la figura di Emilio Fede che presenta il suo telegiornale con un certo mezzo sorrisino compiaciuto, vibrante di soddisfazione. Oggi c’è da parlare di un romeno arrestato per stupro, e questo gli da l’occasione di ribadire che in Italia “non c’è più sicurezza” e di applaudire in modo più o meno velato le misure adottate dal Governo per combattere l’immigrazione clandestina. Segue mezz’ora di struggenti dichiarazioni di casalinghe italiane stanche di sentirsi minacciate dal primo romeno che passa, prima di passare la linea all’inviato speciale dal mondo patinato e pseudo-hollywoodiano dei VIPS nostrani. A questo punto il padre scuote la testa e batte il pugno sul tavolo: “dobbiamo mandarli a casa, questi romeni! Guarda cosa stanno facendo del nostro Paese!” la madre (con la messa in piega fresca di stamattina) tiene gli occhi bassi e sospira: “Non sono tempi… no, non sono proprio tempi.” la figlia alza appena gli occhi dal piatto di tagliatelle al pomodoro, sta pensando che le serve una minigonna nuova per andare in discoteca con le amiche (perché altrimenti nessun figo pazzesco dotato di maglietta attillata e firmata Playboy e occhiali da 290 euro la noterà). Finisce il telegiornale e la televisione rimane accesa. Rimarrà accesa fino alle una e mezza di notte.
Ora di pranzo. La televisione è accesa anche in questa casa di periferia presa in affitto da una famiglia romena che sì, è nuova da queste parti. A tavola ci sono solo la madre e i due figli più piccoli, perché il padre e i tre figli maggiori lavorano lontano e non tornano mai per pranzo. La voce trionfante di Emilio Fede annuncia con una cadenza studiatamente tragica che una donna è stata violentata da un ROMENO, e che il ROMENO era arrivato in Italia da CLANDESTINO. Le pareti sembrano tremare al suono di quelle parole, ormai sentite così spesso che la madre potrebbe leggerle sulle labbra di Emilio Fede o di qualunque altro presentatore berlusconiano prima ancora che vengano pronunciate. Un dolore nuovo nasce nella donna e cresce in lei giorno dopo giorno, la diffidenza della gente verso di lei e verso suo marito (che pure è solo un muratore instancabile e onesto) sembra crescere sempre di più, legittimata e amplificata dalla televisione, dai giornali, dalla voce dei politici. La famiglia (la metà della famiglia, per essere precisi) continua a mangiare, sorbendosi, dopo la cronaca, l’infinita sezione dei gossip e dei pettegolezzi glamour. Anche in questa casa, purtroppo, la televisione rimarrà accesa fino a tarda notte.
Moira
7 anni fa
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