venerdì 26 febbraio 2010

“Primo marzo 2010, una giornata senza di noi”

In concomitanza con molte altre città italiane, anche a Perugia si terrà la manifestazione di protesta degli immigrati stranieri “Primo marzo 2010, una giornata senza di noi”. Appuntamento alle ore 14:30 in Piazza Italia.

tratto da www.primomarzo2010.it

Domenica 17 gennaio, in coincidenza con la Giornata internazionale del migrante, abbiamo presentato ufficialmente il manifesto programmatico del movimento Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi. Eccolo!

«Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi è un collettivo non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico. Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano. Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.

Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l'utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione. Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo.

La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite. Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti. La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell'Italia di oggi.

La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuovi cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro. Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone.

Il nostro primo obiettivo è organizzare per il 1° marzo 2010 una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo, non solo con la Francia che con la Journée sans immigrés, 24h sans nous ci ha ispirato, ma anche con la Spagna, la Grecia e gli altri Paesi che si stanno viavia attivando. Vogliamo stimolare insieme a loro una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via. Il 1° marzo faremo sentire la nostra voce in modi diversi, che saranno definiti, di concerto con i comitati territoriali, in base alla concreta praticabilità e all’efficacia.Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della non violenza».

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venerdì 19 febbraio 2010

"Come un uomo sulla terra"

In allegato il volantino della serata organizzata dal gruppo Amnesty International PG che si terrà la sera di giovedì 25 febbraio a Perugia (cinematografo comunale S.Angelo). Verrà proiettato il film-documentario "Come un Uomo sulla Terra" riguardante l'immigrazione irregolare, e in particolare gli effetti che l'accordo Italia-Libia sta avendo sulle modalità di rimpatrio dei clandestini. Seguirà un dibattito.


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domenica 14 febbraio 2010

Bando ANNO 2010 Premio “UN SOLO MONDO”

L'UVISP (Unione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e la Pace) organizza la XVII edizione del Premio artistico-letterario internazionale
“UN SOLO MONDO”

IL TEMA
“Crea un mondo di pace...”

REGOLAMENTO
Il Premio si articola in 3 sezioni:
A) Poesia singola inedita
B) Racconto inedito
C) Premio “Adriana Paulon” per giovani fino a 25 anni che possono esprimersi anche attraverso: a) Pittura; b) Fotografia e Computer Grafica

NUMERO DI COPIE
Gli elaborati scritti dovranno essere spediti in sette copie nitidamente dattiloscritte, di cui una sola copia con firma, indirizzo, codice fiscale e telefono dell'autore a: Premio artistico-letterario internazionale “Un solo mondo” c/o UVISP – casella postale 32 – 06088 S. Maria degli Angeli (PG), entro il 30 giugno 2010 (farà fede il timbro postale). Le opere possono essere inviate anche per e-mail all'indirizzo: info@uvisp.org specificando nell'oggetto: Premio “Un solo mondo”. Le opere, pur nella libertà dell'espressione artistica, dovranno attenersi alle finalità del bando stesso.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Quote di partecipazione (per ogni opera): adulti euro 20; giovani fino a 25 anni euro 10. Quest'anno le quote di partecipazione saranno utilizzate dall'UVISP per un suo specifico progetto: contribuire ad eliminare il fenomeno dei bambini di strada nella Repubblica del Congo. Al concorso possono partecipare autori italiani e stranieri con lavori in lingua italiana, dialetto o altre lingue europee, purché munite di traduzione. Il contributo di partecipazione deve essere versato sul conto corrente postale n. 10025062 intestato a UVISP – S. Maria degli Angeli – Assisi (PG), specificando la causale: Premio “Un solo mondo” (fotocopia della ricevuta di versamento dovrà essere allegata agli elaborati).

LA GIURIA
Le opere verranno attentamente valutate da una qualificata giuria. L'operato della giuria è insindacabile e inappellabile.

LA PREMIAZIONE
La premiazione sarà effettuata una domenica di ottobre 2010 (ore 15.30), presso la sede UVISP di Bastia Umbra (PG).

PREMI
Sezione A – Poesia singola inedita
1° classificato: diploma e viaggio-soggiorno per due persone per due notti in Europa o Italia
2° classificato: diploma ed eleganti libri d'arte illustrati offerti dalla Libreria Mondadori di Bastia Umbra
3° classificato: diploma e pregiata confezione di vini e olio umbri offerta da Cantine Bettona

Sezione B – Racconto inedito
1° classificato: diploma e viaggio-soggiorno per due persone per due notti in Europa o Italia
2° classificato: diploma ed eleganti libri d'arte illustrati offerti dalla Libreria Mondadori di Bastia Umbra
3° classificato: diploma e pregiata confezione di vini o olio umbri offerta da Cantine Bettona

Sezione C – Premio “Adriana Paulon” per giovani fino a 25 anni
Settore Pittura
1° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia ritoccata a mano
2° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia
3° classificato: diploma e un'opera realizzata e offerta dal M° Raffaele Tarpani: litografia

Settore Fotografia e Computer Grafica
1° classificato: diploma e una tavola realizzata in affresco digitale, riproduzione di un volto di S. Francesco facente parte del ciclo Giottesco della basilica superiore di Assisi; offerto da Asterisco Pubblicità
2° classificato: diploma e una riproduzione in stampa digitale su tela pittorica ritoccata a mano di un'opera del pittore Angelo Dottori
3° classificato: diploma e una stampa fotografica su tela pittorica; la fotografia originale in B/N è di Angelo Dottori

La Responsabile del Premio
Prof.ssa Marinella Amico Mencarelli



U.V.I.S.P.-Assisi
(Unione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e la Pace)
Zona Industriale Ovest – settore H
06083 Bastia Umbra (PG)
Tel. 075.8004667 – Fax 075.8004748
info@uvisp.org
www.uvisp.org

FINALITA'
Il Premio artistico-letterario internazionale “Un solo mondo” si pone l'obiettivo di creare, attraverso la produzione artistica, una mentalità nuova che si fondi sui valori della solidarietà, della giustizia, della pace e del rispetto per l'ambiente. Anche la 17^ edizione di questo concorso è bandita e organizzata dall'UVISP-Assisi, organismo non governativo (ONG) di cooperazione e solidarietà internazionale fondato e diretto da p. Giorgio Roussos. UVISP-Assisi da più di 20 anni realizza progetti di sviluppo in America Latina, Africa e Asia. I progetti riguardano 3 aree di intervento: istruzione; sanità; lavoro.

LA STORIA DEL PREMIO “UN SOLO MONDO”

Il Premio letterario “Un solo mondo” nasce nel 1994 per iniziativa dei professori Marinella Amico Mencarelli ed Enrico Cerquiglini, già volontari dell'UVISP, mentre imperversava la guerra del Ruanda. Lo scopo era, ed è ancora, duplice: sensibilizzare il mondo della cultura alla solidarietà, allo sviluppo e alla pace tra i popoli e contribuire, con le quote di iscrizione al concorso dei partecipanti, alla realizzazione di progetti nei Paesi in via di sviluppo. Sono stati aiutati un gruppo di giovani del Ruanda a costituire un'officina meccanica; si è realizzata un'impresa di apicoltura per la produzione e la commercializzazione del miele e dei suoi derivati in Ecuador; un'impresa di sartoria per le vedove del Congo in guerra; un'impresa tessile in India, e così via. Buon lavoro a tutti i partecipanti e che vinca il migliore!

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sabato 13 febbraio 2010

La scuola della guerra La riforma scolastica del ministro Gelmini e gli affari con Finmeccanica


di Srefano Ferrario

Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, On. Mariastella Gelmini, e il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, hanno firmato un protocollo d'intesa per l'avvio della sperimentazione del nuovo Progetto di Riforma relativo agli istituiti tecnici superiori (ITS), denominato "Tecnici Superiori per Finmeccanica".

Uno degli anelli fondamentali delle aziende a prevalente produzione bellica è la collaborazione con le scuole del territorio dove esse sono ubicate. Vi sono le storie di alcuni scambi tra AgustaWestland, Alenia Aermacchi e le scuole elementari e medie inferiori della provincia di Varese e Novara. Ora siamo di fronte ad un fatto grave che, in sostanza, vede un accordo sistematico di ingresso del "privato" (Finmeccanica, anche se va ricordato che circa un terzo delle azioni di Finmeccanica sono possedute dal Ministero del Tesoro) nel "pubblico" (il sistema scolastico pubblico), per la formazione in loco della forza lavoro altamente qualificata necessaria all'azienda, con i finanziamenti di questo percorso ad opera del "pubblico" (ad esempio il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica - MIUR).

Vediamone i dettagli. L'intesa si prefigge la partecipazione di Finmeccanica, attraverso le proprie aziende presenti sul territorio, alla costituzione di Fondazioni che sorgeranno in Piemonte, Toscana, Campania e Puglia.
Come contribuiranno al progetto le aziende della holding italiana? Si muoveranno su tre livelli: "Governance, individuando propri rappresentanti nel consiglio direttivo e nel comitato scientifico delle Fondazioni; Asset, con personale interno che fornirà attività di docenza (per la metà delle ore curriculari previste) e la disponibilità ad utilizzare le proprie strutture interne (ad esempio laboratori e macchinari); Placement, selezionando i giovani partecipanti più meritevoli per l'inserimento in azienda."

Chi sosterrà la riforma degli ITS è il "pubblico" e saranno, appunto, il MIUR, le Regioni e, in quota parte, il Ministero dello Sviluppo Economico.
Finmeccanica dichiara che "il progetto è pienamente in linea con le strategie del Gruppo, da sempre attento alla valorizzazione delle persone, alla loro formazione ed al loro sviluppo professionale, nella convinzione che il sapere tecnico e una cultura del saper fare siano le chiavi per rispondere adeguatamente alle sfide attuali." Pier Francesco Guarguaglini sottolinea, inoltre, che "questo progetto rispecchia i valori e le caratteristiche del nostro Gruppo, votato alla continua innovazione tecnologica, alla ricerca dell'eccellenza, alla valorizzazione del merito e alla cultura del lavoro; con una particolare attenzione al territorio, considerato che Finmeccanica è una realtà internazionale, ma, al tempo stesso, molto sensibile alle specificità dei territori nei quali opera."

Dal canto suo Mariastella Gelmini, mionistro dell'istruzione afferma che con questa modalità "si da concretezza ad un obiettivo che il Ministero sta perseguendo con determinazione: rafforzare le competenze di base del sistema scolastico, per preparare in maniera adeguata i giovani alle sfide del mondo del lavoro."

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venerdì 12 febbraio 2010

Maria, una poesia di Giampaolo Bellucci

Secondo appuntamento con le poesie Giampaolo Bellucci. In questo articolo pubblichiamo "Maria", un componimento successivamente trasformato anche in canzone dedicato ad un viados milanese. Segue infine un post scriptum dall'autore stesso, con la spiegazione di come è nata la poesia e con un'interessante riflessione sui valori d'umanità che ogni persona è in grado di portare.

Maria è un travestito
Che ha gettato i suoi pantaloni
Ha indossato
le sue convinzioni
E si è fatta un nuovo vestito
Vivere non è facile
In questa strana società
Essere quel che si è
E sostenere la propria realtà
E la falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
E poi
E poi
E poi
e poi di notte ci va
Questa è l’ipocrisia
Di chi ama ma odia Maria
Maria ha troncato con il passato
Ha gettato quel corpo
che non ha mai amato
vestita di coraggio
è scappata da un retaggio
che imprigionava anima testa e cuore
ha gettato al vento il suo dolore
vivere non è facile
in questa falsa società
nella falsa moralità
di chi solo di giorno l’addita
e poi
e poi
e poi
poi di notte ci va
Maria non è solo una mia poesia
Ma chissà quante Maria
Per le strade di ogni città
Tra i misteri e difficoltà
fra le righe della società
E nella falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
E poi di notte ci va
Fra le righe della società
E nella falsa moralità
Di chi solo di giorno l’addita
Di chi solo di giorno l’addita
E poi di notte ci va
E poi di notte ci va


Tratta dal libro"Il Treno Dei Pensieri"
di G.Paolo Bellucci

Maria nasce come poesia e poi diventa canzone.
Circa 20 anni fa lavoravo e vivevo a Milano.
Una sera i miei amici milanesi
mi fecero uno scherzo.
Mi dissero di andare con loro in
una via frequentata da bellissime prostitute.
Quando arrivammo vidi veramente delle bellissime donne,
ma non si trattava di donne,ma di viados..
Questo lo capii solo dopo, quando mi trovai a parlare,
con quella che nella poesia si chiama Maria.
Mi ritrovai lì da solo, perché i miei amici con una scusa
mi avevano fatto scendere dalla macchina e poi si erano
allontanati lasciandomi li …
Avevo paura, all'epoca avevo una mentalità chiusa,
rigida, ottusa e tutto ciò che non conoscevo ,per me era diverso e la diversità
mi spaventava..
Di certo ero molto diverso da come sono ora.
Ora ho una mentalità elastica aperta a tutto.
Ho capito che le diversità ci arricchiscono e che ogni uomo
può insegnarci qualche cosa…
Ho imparato
Che non importa la sessualità delle persone,
che non importa il colore della pelle,
o la religione
se sono ricchi o poveri
belli o brutti,
famosi o sconosciuti…
La cosa importante è che siano uomini e
ogni uomo è diverso dall'altro.
Ogni uomo ha la sua vita,
le sue idee,
il suo carattere
i suoi casini,
i suoi segreti
i suoi vizi,
le sue virtù,
i suoi pregi,
i suoi difetti,
i suoi limiti
e da ogni uomo possiamo imparare
qualche cosa.
Questa persona,totalmente diversa da me,
mi raccontò il suo mondo .Un mondo sommerso,
che io non conoscevo affatto,
dal quale ero distante anni luce.
Mi raccontò cose, che ora ,con il caso Marrazzo,
fanno scalpore..Ma le cose già stavano così venti anni fa
e probabilmente anche molto prima..
L'incontro con questo viados,mi fece pensare molto,mi fece riflettere,
mi fece ragionare.
Mi fece capire cose, che non avrei mai capito se non l'avessi incontrato.
Mi fece abbattere le barriere del pregiudizio ,dettate dalla paura del diverso,
e mi arricchì molto a livello umano..
Parlammo una mezz'oretta..
Poi arrivarono i miei amici che ridevano come pazzi.
Mi videro lì,ancora in piedi lungo la strada in compagnia di Maria..
Ma io non ridevo affatto,ero serio,molto serio .
Maria mi aveva raccontato la sua vita.
Descritto il suo mondo,
e la sua storia mi era rimasta incisa nell'anima.
Le sue parole mi echeggiavano ancora nella testa
e mi impregnavano la mente.
Sentivo i suoi discorsi, la sua rabbia,il suo sdegno,
tanto da non poter fare a meno di scrivere e dedicarle
i versi della poesia
che avete appena letto..

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giovedì 11 febbraio 2010

USA: il civile più conveniente del militare

di Stefano Ferrario

Tra i numerosi studi effettuati sulla riconversione dalla produzione bellica a quella civile e sugli effetti della produzione bellica sulle altre tipologie d'attività (tra i più noti ricercatori spiccano Seymour Melman negli Stati Uniti e Mario Pianta in Italia), va segnalato un recente studio (ottobre 2007) dell'Istituto di ricerca di politica economica dell'Università del Massachusetts Amherst per opera di Robert Pollin e Heidi Garrett-Peltier. La ricerca dimostra come, negli Stati Uniti, sia più conveniente dal punto di vista economico e occupazionale, la produzione civile rispetto a quella bellica, a parità di denaro investito nei settori militare e civile. Diamo una sintesi; non presentiamo l'intero studio, ma i risultati di fondo che costituiscono il corpo della tesi della ricerca.

Il governo nordamericano ha speso una stima di 572 miliardi di dollari di spese militari nel corso del 2007 (è più grande del prodotto interno lordo combinato di Svezia e Thailandia e otto volte la spesa statunitense riguardante l'educazione); questo significa che si sono spesi circa 1.800 dollari per ogni residente nel paese a stelle e strisce. Il livello della spesa militare è cresciuto drammaticamente dal 2001 con un'impennata che è iniziata anche prima dell'11 settembre 2001; in termini di dollari la spesa militare è aumentata di un tasso medio del 10 percento/anno tra il 2000 e il 2006. In confronto la crescita economica generale degli Stati Uniti ha avuto un tasso medio del 2,7 percento. Come parte del prodotto interno lordo, il budget militare è stato incrementato dal 3 al 4,4 percento durante la presidenza di George W. Bush, il che significa una differenza di 134 miliardi di dollari. Ciò va attribuito alle guerre in Iraq e Afghanistan. La sola guerra in Iraq, ad esempio, secondo i dati del Congresso, costa una media di 260 milioni di dollari il giorno. È perciò ragionevole chiedersi: che benefici potrebbero avere i cittadini americani da una spesa di circa 600 miliardi di dollari se questi denari, invece che andare all'industria militare, si rivolgessero per spese interne alternative come la salute, l'educazione e l'ambiente?

Si cita spesso la spesa militare come creatrice di posti di lavoro di buon livello e stabili e portatrici di innovazione tecnologica a scopi civili, come è paradigmatico l'esempio di internet. Allo stesso tempo però incanalare 600 miliardi di dollari in aree come le energie rinnovabili, i trasporti di massa, l'educazione e la sanità creerebbe comunque una situazione in cui si supporta lo sviluppo di nuove tecnologie. Se si vuole quindi dare un quadro appropriato dell'impatto della spesa militare sui posti di lavoro bisogna esaminare la questione in termini comparativi: in altre parole qual è l'impatto della spesa di una certa somma di denaro nell'industria bellica in confronto alla stessa spesa in ambiti non militari?



































Numero di posti
di lavoro creati

% di posti rispetto
a quelli militari

DIFESA

8.555

-

TAGLI FISCALI

10.779

+26,2

SANITA'

12.883

+50,2

EDUCAZIONE

17.687

+106,7

TRASPORTI DI MASSA

19.795

+131,4

EDILIZIA MIRATA
AL MIGLIORAMENTO
DELLE INFRASTRUTTURE
E RISPARMIO ENERGETICO

12.804

+49,7


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lunedì 8 febbraio 2010

Il supergigante Zeus

δ (delta) Cefei è una supergigante gialla, prototipo di una classe di stelle variabili, tramite le quali gli astronomi sono in grado di misurare le distanze nello spazio. Si trova in una costellazione della Regione polare nord, non una stella. Essa porta il nome di Cefeo, un mitico Re di Etiopia, marito della Regina Cassiopeia e padre di Andromeda. Un altro luogo da scoprire per poi distruggerlo come la nostra Madre Terra, ma in particolare sul finire degli ultimi secoli di sviluppo economico e sociale.
La figura di Zeus qui utilizzata, mi è stata suggerita da un verso delle opere del Maestro Giancarlo Menotti, l'ideatore del “Festival dei due Mondi”, che tanto ha reso Spoleto tanto celebrata. La suggestione della grandezza della greca Divinità, mi ha portato sicuramente in modo indegno, a vestirlo di responsabilità che solo oggi competono a uomini d'altro regno. La poesia è come una spontanea polla, che dal momento in cui effluisce, fino a che la falda non si è abbassata, scorre e tutto lenisce. L'acqua della fonte, scorre sul terreno lungo la linea di maggiore pendenza; tutto trasporta e nella fattispecie ha condotto a valle i detriti del poeta, della sua esistenza che erano sottoforma di idee vergini, d'idee alterate, sia, loro malgrado d'idee dimenticate. L'acqua, usata nel paragone, è proprio oggetto di forte interesse delle Autorità mondiali e così viene raccolta, e guidata in ingorghi autostradali e rivenduta da un inutile carrozzone. L'utilizzo della risorsa non dovrebbe essere poi esoso, dovrebbe essere liberamente disponibile, ma pare che per risparmiarla oggi debba esistere un “Padre giudizioso”, che la gestisce e non la spreca per me, povero figlio insensibile. Siamo sicuri che essa non venga gettata, e soprattutto che poi quando sarò bisognoso, per la sopravvivenza scontata, il “Padre” me la doni giudizioso? Dio sa donare...l'uomo credo sappia regalare, per il suo tornaconto e per suo figlio in alcune circostanze, se esso ha già imparato la storia e le sue conseguenze.

Non sarò mai Zeus per il suo nome,
non creerò mai cotale soggezione
cercherò di essere come mi è insegnato
non vivendo per dilaniare ogni bene creato.
Banchetterò con chi mi vorrà vicino
nell'umiltà più totale, sarò un fanciullino
con la sua curiosità, anche tra i vecchi
non farò spegnere l'irreale lumicino
che la vita sembra spegnere a secchi.

Non sarò mai Zeus per il suo cielo
perchè nella vita sulla terra serve zelo
non inerzia, superbia come intorno sento.
Alcuni violenti primeggiano con gradimento
alto, di quella gente che non ha lumino
ha tanti bytes, ma ignora il dritto cammino
...si trascina tra i messaggi più assordanti
che Zeus studia paternamente e propina
sommergendo l'etere di segnali accattivanti
vuoti e nocivi e al baratro ci avvicina.

Non sarò Zeus perchè ve ne sono troppi
di Dei mascherati da eroi, portan intoppi
lentezze, accanimento contro il corretto
intendimento, lavorano per un'altra Caporetto?
Zeus manda i suoi figli illegittimi della terra
contro i suoi legittimati, sponsorizzati incapaci
arroganti e facenti le pratiche per Sorella
Acqua, tanto intontiti da certe sostanze, farmaci
...è privatizzata per una sola dinastia senza neo
quelli che vivranno sulla supergigante δ Cefeo.

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sabato 6 febbraio 2010

"Il treno dei pensieri", di Giampaolo Bellucci

Segnaliamo il video di presentazione del libro "Il treno dei pensieri", di Giampaolo Bellucci. L'autore ha accettato di recente la collaborazione con Socialmente Giovani e gentilmente metterà a disposizione alcuni dei suoi componimenti poetici.





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venerdì 5 febbraio 2010

GLI AMERICANI, una poesia di Giampaolo Bellucci

Inizia la collaborazione di Socialmente Giovani con Giampaolo Bellucci, scrittore di componimenti poetici residente a Bastia Umbra. Di Bellucci, la casa editrice Albatros-Il Filo ha recentemente pubblicato la raccolta "Il treno dei pensieri", con le poesie di maggior pregio prodotte dall'autore dall'inizio della sua attività fino ad oggi. Il componimento che pubblichiamo in questo post è una intensa riflessione sulle contraddizioni del sistema consumistico dominante nella nostra società che a favore di una ricchezza spesso effimera di uno stretto manipolo di persone, permette devastazioni, massacri e miserie estreme per il resto della popolazione mondiale.


GLI AMERICANI
Dopo l’intervento
Degli americani
Ci può sembrare
Di essere andati
Avanti e lontani
Ma di certo
non è un segreto
Che questo consumismo
In realtà
Ci ha portato indietro
Benessere, luminose città,
l’essere bombardati
continuamente
dalla pubblicità
ma c’è chi ha la
pancia gonfia e piena
e chi non ha neanche
un tozzo di pane
chi mangia a pranzo
e cena
e l’Africa che muore
di fame
il colosso che
controlla ogni potere
uccide chi
non ha neanche
l’acqua da bere
Multinazionali
eserciti
basi nucleari
prepotenza
onnipotenza
guerre
con in bocca
la democrazia
ma il petrolio
e la ricchezza
è la loro vera ideologia
dominare
questo mondo
uccidendo,finendo,
l’uomo moribondo
e con in bocca la parola
libertà
allargano la forbice
tra ricchezza e povertà.

G.PAOLO BELLUCCI

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giovedì 4 febbraio 2010

La questione di Pietramelina. Intervista a Giuliano Corbucci, Comitato InceneritoriZero Umbria





Testo del video
Socialmente Giovani torna ad occuparsi delle vertenze territoriali umbre, con un video sull’oramai annosa questione della discarica di Pietramelina. Il sito, che sorge a cavallo dei comuni di Perugia, Umbertide e Gubbio in un territorio di notevole pregio ambientale, ha suscitato fin dal momento della sua installazione la protesta di numerosi comitati cittadini locali. Della vertenza abbiamo parlato con Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che da anni si batte per la chiusura della discarica e per l’adozione di un diverso modello di gestione per lo smaltimento dei rifiuti.


Intervistiamo Giuliano Corbucci, presidente del Comitato InceneritoriZero Umbria, che si sta occupando della questione della discarica di Pietramelina. Partiamo innanzitutto da alcune informazioni generali sulla discarica: da quando tempo questo sito è attivo, quale bacino territoriale serve, se è una discarica di piccole o grandi dimensioni rispetto alla media...
La discarica è 25 anni che è in funzione. Inizialmente raccoglieva soltanto i rifiuti del comune di Perugia, era stata autorizzata una capacità di pochissimi metri cubi e da lì a pochi anni doveva essere chiusa. E invece successivamente hanno deciso di accorparsi e di convogliare in questa discarica, oltre al comune di Perugia, altri 24 comuni (sotto la gestione di Gesenu) e praticamente da 25 anni sversano rifiuti in questo posto. Adesso le capacità della discarica sono di tre milioni di metri cubi che corrispondono a circa tre milioni di tonnellate di rifiuti. È quindi una discarica di grandissime dimensioni, qui in Umbria è la più grande in assoluto. E anche per questa volumetria, noi crediamo che debba essere chiusa.

Entrando nello specifico, quali sono i motivi per cui definite la discarica come un vero e proprio “mostro ambientale”?
È un mostro ambientale perché comunque qui ci sono degli animali che vengono tutelati, che sono stati inseriti nel progetto Natura 2000 e che quindi dovrebbero essere preservati da quelli che sono animali che vengono dai rifiuti (quali possono essere corvi, cornacchie, gabbiani, topi) e che non sono autoctoni della zona. Qui siamo nell’Appennino e questi valloni hanno delle specificità e degli animali (ad esempio i lupi) che devono essere tutelati, essendo inseriti nel progetto di Natura 2000 nel sito d’interesse comunitario.

Esistono delle indagini ufficiali sullo stato ambientale del territorio circostante la discarica?
Sì, ci sono numerosi verbali fatti della Guardia Forestale che hanno portato anche, oltre alla denuncia, alla condanna in primo grado di due responsabili della Gesenu ad otto mesi di reclusione (pena sospesa) e ad un’ammenda pecuniaria ai gestori della discarica.

E per quanto riguarda invece lo stato di salute della popolazione, esistono degli studi sui possibili rischi?
Non esistono perché ovviamente sappiamo benissimo come vanno queste indagini. Comunque due gestori della discarica sono stati condannati per un evento, avvenuto nel 2004, di sversamento di pergolato all’interno del torrente Mussino. Noi abbiamo denunciato (e la Forestale ha fatto i suoi verbali anche in questo caso) due sversamenti importanti che sono avvenuti in Gennaio; il primo il 4 Gennaio 2010 e il secondo a distanza di quindici giorni dal primo. Adesso si sono quindi aggiunti questi nuovi verbali a quelli vecchi.

Il nome del vostro comitato (InceneritoriZero Umbria) richiama ad una questione che apparentemente è diversa dalla problematica della discarica. Quali sono allora le vostre rivendicazioni? Qual è il modello che proponete per una diversa gestione dei rifiuti?
Inizialmente, quando ci siamo costituiti, c’era il progetto della costruzione di un inceneritore proprio qui a Pietramelina, che doveva chiudere il ciclo dei rifiuti. Da qui è nato il nome InceneritoriZero. Quello che proponiamo? Proponiamo quello che viene fatto a livello europeo. Ovviamente gli inceneritori che sono stati costruiti in Europa venti-venticinque anni fa sono oramai da dismettere, perché comunque si sono resi conto che da quei camini escono talmente tante di quelle polvere sottili, diossine, furani tossici per la salute. Il modello che proponiamo è il modello Vedelago, il modello Capannoli; raccolta differenziata spinta, riciclaggio all’80% - 90% del quantitativo dei rifiuti e la restante parte può essere monitorata ed essere messa in posti dove non creano disagio per la salute dei cittadini e dell’ambiente.

E da parte delle istituzioni vi è un ascolto alle vostre richieste?
Sì, fino ad adesso c’è stato ascolto. Peraltro la discarica dovrà essere dismessa per quello che è stato inserito nel Piano Regionale. E quindi siamo convinti che questa volta gli amministratori rispetteranno quello che è stato scritto nelle leggi regionali.

Infine un’ ultima domanda che abbiamo fatto a tutti i responsabili dei comitati fino ad ora incontrati. Il nostro è un gruppo formato da ragazzi e vorremmo sapere se c’è un interesse da parte dei giovani del territorio alla problematica della discarica e ai temi ambientali in genere. E quanto incide la partecipazione giovanile all’interno del vostro Comitato?
I più giovani all’interno del Comitato hanno fatto il sito e sono loro che si occupano della gestione amministrativa del Comitato stesso. Noi ci occupiamo degli incontri, quello che serve a livello organizzativo ci pensano loro. Quindi è importantissimo che ragazzi giovani, stimolati e motivati si inseriscano all’interno dei comitati perché c’è proprio bisogno che le generazioni future prendano coscienza delle problematiche ambientali.

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