giovedì 24 dicembre 2009

Le torrette dell'Oto Melara

di Stefano Ferrario


Oto Melara, una società di Finmeccanica che si occupa di "sistemi di difesa" (carriarmati e blindati come il "Dardo", il "Centauro" e il "Puma", torrette con cannoni navali e terrestri), ha firmato lo scorso 26 ottobre, con il Ministero della Difesa italiano (Direzione Generale degli Armamenti Terrestri) un contratto del valore di circa 20 milioni di euro, comprendente anche l'assistenza tecnica, per la fornitura di 81 torrette "Hitrole Light" che saranno montate sui veicoli tattici leggeri multiruolo (VTLM) "Lince" attualmente impiegati in Afghanistan; in tal modo "ne aumentano l'efficacia operativa e diminuiscono i rischi per il personale a bordo".

I veicoli "Lince" sono diventati molto conosciuti all'opinione pubblica italiana con l'uccisione dei sei Parà della Folgore (e il ferimento di altri quattro) lo scorso 17 settembre nella capitale afgana, Kabul, morti all'interno del blindato in seguito all'esplosione di un'autobomba.

La postazione esterna è quindi costituita da una mitragliatrice da 7,62 millimetri o 12,7 millimetri, lanciagranate automatico da 40 millimetri e relativi dispositivi ottici di puntamento, ed è comandata dall'interno del veicolo dal soldato attraverso un pannello di controllo e joystick. Non ve ne era bisogno di conferme, ma anche questo dato sottolinea che quella che è chiamata "missione di pace" in Afghanistan è una concreta spedizione militare di guerra in quel territorio.

Finmeccanica evidenzia come Oto Melara sia stata selezionata dal Ministero della Difesa italiano al termine di una gara internazionale iniziata nel luglio 2009. "La prima torretta sarà consegnata a quattro mesi dalla registrazione del contratto, mentre un numero significativo di torrette sarà consegnato già nel secondo semestre del 2010."

Il veicolo "Lince" 4×4, aviotrasportabile, nonché dislocabile mediante elicottero, garantisce un'accresciuta protezione contro munizionamento perforante fino al calibro 7,62 millimetri e contro il rischio posto dalle mine antiuomo, anti-carro, e ordigni improvvisati, grazie anche ad una struttura interna con scocca a V in grado di assorbire l'energia dell'esplosione. Il peso è di circa 6,5 tonnellate, la velocità massima è di 130 km/h con una autonomia di 500 km e può trasportare fino a 2.300 kg di carico. Infine ricordiamo che il "Lince", nome italiano dell'Iveco "LMV", è in via di acquisizione da parte di Gran Bretagna, Norvegia, Belgio, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia e Bosnia-Erzegovina.


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lunedì 14 dicembre 2009

Il colore delle parole

Segnaliamo la seguente iniziativa sui temi dell'immigrazione che si terrà venerdi 18 dicembre a Perugia, presso il cinema Zenith (a partire dalle ore 14,30), in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti. La manifestazione comincerà con la proiezione del film-documentario "Il colore delle parole" del regista Marco Simon Puccioni, a cui seguirà una tavola rotonda con esperti dal titolo "Migranti: diritti, identitą, integrazione". La giornata è promossa dal Cesvol Perugia, Servizio "Piattaforma Cittadinanza Internazionale", oltre che dal circolo culturale "primomaggio", UVISP Assisi, Umbria-Africa, G.R.A.F.I. onlus, CIIS, Nido di Speranza, TAMAT e CamSap.


Un viaggio tra diritti civili, integrazione e rispetto delle proprie radici. Teodoro è un poeta e mediatore culturale; Martin un musicista e programmatore informatico; Justin un sindacalista e Steve un mediatore culturale. Tutti loro hanno in comune il fatto di essere africani, di vivere e lavorare da più di trent'anni in Italia, ma di non aver ancora ottenuto la cittadinanza. Sono arrivati in Italia negli anni Settanta per studiare e trasformarsi nella futura classe dirigente del loro paese, ma poi hanno scelto di rimanere. Giocano a calcio, hanno formato un gruppo musicale, hanno trovato amici e amori e i loro figli si sentono italiani, ma nel corso degli anni si sono sentiti chiamare nei modi più diversi, da extracomunitari e vu cumprà, ma mai "italiani". 'Se tutti gli immigrati in Italia scioperassero, questo paese si fermerebbe', afferma con orgoglio Teodoro, che ha vissuto in trent'anni la trasformazione dell'atteggiamento degli italiani verso lo straniero. L'Italia in bilico tra passato e presente, tra integrazione, razzismo, multiculturalità e senso di auto-rappresentazione delle seconde generazioni – le così dette G2 – che non sanno a quale radice appartenere o preferiscono non definirla. Questo e non solo è Il Colore delle parole. Tanti i momenti ricordati come l'omicidio, nel 1989, a Villa Literno, di Jerry Maslo - Il predicatore battista sud-africano che raccoglieva pomodori per una paga da fame, ucciso perché difendeva i più deboli... (continua). L'Italia si scuote: è il 1990 e arriva la legge Martelli poi la Turco Napoletano e nel 2002 la Bossi Fini. Quest'anno il pacchetto sicurezza.

Programma
14.30

Registrazione dei partecipanti e Saluti
14.45
Introduzione ai temi della Giornata

Paola Tricoli
Responsabile Servizio Cesvol
“Piattaforma Cittadinanza Internazionale”
15.00
Presentazione film documentario
“Il Colore delle Parole”

Teodoro Ndjock Ngana
Poeta e mediatore culturale, protagonista del Film
Angela Plateroti
Presidente associazione KEL'LAM
15.30
Proiezione film documentario
“Il Colore delle Parole”
di Marco Simon Puccioni

17.00
Tavola Rotonda

Migranti: diritti, identità, integrazione
Partecipano:
Francesco Di Pietro
Avvocato esperto di diritto dell'immigrazione
Maria Valladares
Responsabile ACLI provinciali per l'immigrazione.
Lucia Demosthenous
Mediatrice culturale esperta pari opportunità e settore
socio-sanitario
Nicola Chiarappa
Autore di ricerche sui temi dell'immigrazione
Coordinano:
Paul Dongmeza
Presidente Associazione Umbria-Africa
Paola Tricoli
Responsabile Servizio Cesvol “Piattaforma Cittadinanza
Internazionale”
18.30
Dibattito



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giovedì 10 dicembre 2009

"Papiers" di Human Beings

Segnaliamo lo spettacolo teatrale Papiers, allestito dal Laboratorio Teatrale Interculturale Human Beings diretto da Danilo Cremonti. La rappresentazione avrà luogo al teatro Brecht di San Sisto, alle ore 21:15.


“Qualcosa che rimane c’è sempre - / bottiglie, tavole, sedie sdraio, grucce, / alberi frantumati: / è legname galleggiante quello che resta, / un gorgo di parole, / cantici, bugie, residui: è rottame / che danza e che, sull’acqua, / come sughero c’insegue sguazzando”. Hans Magnus Enzensberger

Anpalagan Ganeshu, è il nome del ragazzo cingalese di 17 anni, la cui Carta d'identità, nel giugno del 2001, finì nelle reti dei pescatori nel mare di Sicilia. Il suo nome era nell'elenco delle vittime stilato dai tamil francesi all'indomani del cosiddetto “Naufragio Fantasma” del 26 dicembre 1996, in cui morirono 283 persone: la più grande sciagura navale del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Quella Carta plastificata (e perciò perfettamente conservata) era la prova che quel maledetto naufragio di Natale c'era stato, che i familiari delle vittime gridavano il vero, a dispetto dell'imperdonabile trascuratezza delle autorità, dell'ignobile e triste silenzio dei pescatori di Portopalo che sapevano quanto accaduto (ributtavano in mare i cadaveri pescati), della vergognosa assenza dei grandi mezzi di informazione.

Ma quella Carta, con la foto di Anpalagan, è qualcosa di più: restituisce un volto e un'identità a tutte quelle migliaia di persone morte nel tentativo di entrare in Europa (quasi 15.000 quelle accertate da “Fortress Europe” negli ultimi vent'anni), troppo spesso ridotte a numeri di macabri elenchi, o, peggio, a fastidiosi fantasmi da rimuovere da ogni ricordo.

Alla memoria di Anpalagan è dedicato questo spettacolo, che vuole anche essere un omaggio ai Sans papiers di tutto il mondo, esseri umani rimasti senza (carte d') identità -quindi senza diritti-, fantasmi per gli Stati e le loro burocrazie.
Scene drammatiche si intrecciano con situazioni più comiche, il grottesco si mescola con momenti lirici, in un gioco di allusioni, suggerimenti ed evocazioni. E tra un comizio e una marcia militare riaffiorano i ricordi di chi da bambino è emigrato in Svizzera con i propri genitori.

Il sipario si strappa / a metà sibilando, spunta la luce, / ed io li riconosco tutti uno ad uno… / Tutti questi annegati, questi assiderati… / Li riconosco, ciascuno / di essi… / Credo che siano vivi, / ma non potrei giurarlo.... / Mi preoccupo / dei radiogrammi, del menù, / dei cadaveri annegati. Li raccolgo, / i cadaveri annegati, dal nero / glaciale liquido del tempo trascorso.
Hans Magnus Enzensberger

Papiers di e con: Francesco Paolo Albano, Stefano Baffetti, Concetta Bartuccio, Giovanna Battaglini, Lucia Benetti, Vincenzo Bonanata, Anna Laura Casaravilla, Silvia Castellani, Danilo Cremonte, Angelo Martinisi, Tsvetelina Mihaylova, Gerardine Ngazari, Ayumi Numata, Angelo Ono, Donatella Pallotta, Rabie Qellal, Deborah Rim Moiso, Pegah Shariei Rad.
Musiche: Cotugno, Ellis, Mead, Novaro, Sainkho, Umebayashi, Zorn. Testi: Hans M. Enzensberger.
Video: Gabriele Anastasio. Foto: Thomas Clocchiatti Luci: Massimo Guarnotta. Fonica: Gaetano Perfetti.
Assistenti: Eden & Laura. Regia: Danilo Cremonte

“Papiers” è stato presentato con successo, tra l'altro, in alcune significative occasioni: Umbria Film Festival 2007 ; Festa di Roma per i Venti anni del Programma Europeo “Erasmus”; Assemblea dell'ONU dei Popoli; Giornata della Memoria; Giornata di Azione Globale. Con questo spettacolo prosegue quella ricerca intorno al confronto tra diverse culture che caratterizza il nostro lavoro da quindici anni e che ha portato alla creazione di Imagine… (1995), Souvenir (1996), Strange fruit (1997), Strange Angels (1998), Barbari (1999), Terra (2000), En passant (2001), Dal Gorgo (2001), Quizàs, quizàs, quizàs (2002), Rumble (2003), Tana (2004), Nonsò (2005), Pardon (2006), Dry (2007), Tilt (2008),
Break (2009).

Associazione culturale Smascherati!
Tel./fax +39.0755734519 – 3498618557
smascherati@humanbeings.it - www.humanbeings.it


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